Calcio serie B
di Alex Tacchini
16 Gennaio 2023 14:12
Da Vito Grieco a Claudio Ranieri, ne ha fatta un bel po’ di strada, il trequartista Paulo Dentello Azzi, dal giorno in cui - forzato da eventi anche extracalcistici, come lo fu quel virus maledetto, che interruppe all’improvviso i campionati - lasciò la maglia bianca.
A Vercelli, il ragazzo di Bragança Paulista (Brasile), dove è nato il 15 luglio del 1994, debuttando nella Serie C 2018-19 nel match Albissola-Pro Vercelli 2-3 (1.a giornata, disputata allo stadio Comunale “Aldo Gastaldi” di Chiavari), ha lasciato un buon ricordo (di campo e di carattere), pur apparendo ancora di acerba collocazione tattica. Fu quello il campionato del “riflusso”, della bassa pressione di un ambiente dovuto al primo anno post Serie B, ma con una squadra fortissima, che scoprì le sue potenzialità forse troppo tardi, finendo poi beffata ai playoff all’ultimo secondo dalla Carrarese. Paulo inanellò 28 presenze e un gol, conquistandosi la riconferma anche per la stagione successiva. In cui segnerà due reti (su due presenze) in Coppa Italia, ed una marcatura sulle 25 presenze della Serie C/Girone A 2019-20. Quella fermata appunto e poi congelata per sempre alla 26.a giornata per la pandemia di covid.
Sulla panchina bianca sedeva l’attuale trainer del Genoa Alberto Gilardino, che Azzi ritroverà come avversario in questa stagione 2022-23, ma in Serie Cadetta, alla 27.a giornata in programma il prossimo martedì 28 febbraio 2023. Già. Perché da quell’addio forzato (come per tutti) alla casacca bianca datato domenica 16 febbraio 2020 allo stadio “Giuseppe Voltini” di Crema, quando i Leoni furono sconfitti per 2-1, il talentuoso attaccante scoperto e in Italia dal Cittadella (con cui aveva segnato il suo primo gol in B, il 22 marzo 2014 in un derby col Padova vinto 0-4), che lo aveva prelevato dalla Tombense (serie C brasiliana) avrebbe fatto un bagno di umiltà al Seregno in D, poi al Lecco di mister Gaetano D’Agostino in C/A 2020-21 (facendo in tempo a battere le Bianche Casacche di coach Modesto per 3-1 al “Piola”, nel recupero della 35.a giornata di mercoledì 21 aprile 2021), per poi approdare al Modena 2021-22 allenato da un certo Attilio Tesser. Che lo utilizzerà e reinventerà come terzino di spinta. In precedenza, nel periodo 2015-18 aveva assaporato esperienze mordi e fuggi con Spezia, Pavia, Pordenone, Siracusa e Bisceglie. Con la maglia dei canarini (che furono un tempo anche del grande Angelo Piccaluga) campeggerà invece nella difesa a 4, quale esterno sinistro a piede invertito, essendo lui destro, totalizzando 35 presenze, 6 gol e 6 assist e contribuendo in maniera sostanziale alla storica promozione diretta del Modena in Serie B dopo sei anni.
Nella città di Enzo Ferrari gioca ancora la prima metà della stagione 2022-23 come titolare regolare (15 presenze su 19 gare di calendario), sino a pochi giorni fa, quando (12 gennaio 2023) è stato acquistato da un Cagliari in cerca di forte riscatto (nella cui rosa milita anche un altra ex bianca casacca: Gianluca Lapadula) con un contratto che lo lega ai rossoblù isolani fino a giugno 2025. Il recentissimo debutto al “Sardegna Arena” ha poi dell’incantevole: appena due giorni dopo la firma nero su bianco con la sua nuova squadra, Paulo Dentello Azzi viene infatti fatto partire titolare da Claudio Ranieri (parimenti “debuttante di ritorno” sulla panchina sarda) segnando al 49’ il gol del 2-0 nella vittoria in campionato contro il Como (incredibilmente allenato da un altro ex Pro: Moreno Longo). Nel descrivere la sua marcatura Dentello è stato onesto come sempre: “La verità è che ho guardato l'area e volevo metterla in mezzo: è il vento che mi ha aiutato. La mia ‘prima’ col Casteddu è stata una prova di… fame, di voglia di fare: ecco come è arrivato il mio secondo gol in B”. Difficile dire chi, tra Azzi o Ranieri sia stato più contento ed emozionato di un momento così particolare. La speranza e l’augurio è che questo ragazzo così serio, in campo come nella vita, di strada ne faccia ancora molta, molta e ancora molta di più: “Sono nel momento decisivo della mia carriera – ha confessato al collega Riccardo Spignesi de L’Unione Sarda - perché a ventotto anni non hai certo più il tempo di pensare cosa fare per raccogliere. Ed io ho tanta voglia di mettermi a disposizione, dimostrare le mie qualità e crescere”. Buon vento, Dentello.
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