cerca

CALCIO

Quando Petkovic segnò anche alla Pro

Il croato castiga-Brasile fu l’autore del pareggio del Trapani contro i Leoni di Foscarini in B

gol Petkovic alla Pro

Vercelli, stadio “Silvio Piola”. Dalle 15,00 di quel sabato 7 maggio 2016 si stava giocando la 40.a e terz’ultima giornata (19.a di ritorno) del campionato di Serie B ConTe.it 2015/16. È la giornata in cui ci si ricorda come fosse durato meno di 100 secondi il sogno della Pro Vercelli di aver conquistato la vittoria contro il fortissimo Trapani di mister Serse Cosmi: al 39’ della ripresa lo stadio di via Massaua esplode grazie allo strepitoso tiro dalla distanza del nuovo entrato Castiglia che trafigge il portiere dei granata siciliani Nicolas. Un gol davvero bellissimo, da sigla televisiva. Sarebbe stata invece una gioia ancora una volta effimera. Per la terza volta in tre settimane (e quattro decisive gare), la Pro segna sì, caparbiamente, nei minuti finali, ma poi non riesce clamorosamente a tenere il vantaggio meritatamente acquisito nei pochi secondi successivi, prima del fischio finale. Era successo a Terni (pareggio delle “Fere” dopo 200 secondi), con l’Avellino (pareggio irpino dopo 100 secondi); questa volta al Trapani, di secondi, ne sono bastati 90, per riportarsi sull’1-1. Le Bianche Casacche allenate da Claudio Foscarini erano scese in campo, concentratissime, col consueto (4-3-1-2): Malonga e Marchi in attacco (per entrambi, meglio la prima frazione della seconda). In difesa, Berra è sull’out destro, con Mammarella sul mancino e Legati e Coly (miglior uomo in campo) centrali. Mediana con Ardizzone (generoso, ma spesso impreciso), Scavone (non ancora al top della forma), Budel (ispiratissimo, ma con poca batteria) e un Fausto Rossi ancora una volta toccato duro, ma anche impalpabile, visto il bagaglio tecnico-tattico che gli ha regalato Madre Natura. Tra i pali della Pro non c'è il futuro Leone d’Argento-Panathlon Mirko Pigliacelli (squalificato per due giornate dopo lo sciocco “vaffa” al referee di Cesena), al suo posto Melgrati. I vercellesi non sono in un gran momento visto che non vincono da sei turni e hanno perso a Cesena dopo cinque pareggi consecutivi, ma devono assolutamente vincere per centrare il sogno salvezza in Cadetteria. Galleggiano (ed è già un risultato enorme) appena sopra la linea dei playout, a quota 42, esattamente come la Virtus Lanciano. Sotto di loro, la zona pericolo era occupata (partendo dal basso in alto) da Como, Livorno, Salernitana, Modena e Latina. Viceversa i siciliani di Cosmi (dovendo rinunciare forzatamente a Coronado e Citro entrambi infortunati, l’ex trainer del Perugia sceglie a sorpresa la difesa a “quattro”, decidendo anche di lasciare inizialmente in panchina un certo Petkovic non al meglio) sono in serie positiva da 12 gare, terzi a 66 punti e reduci dal pari per 0-0 col Novara Calcio che ne ha interrotto una striscia di sei successi. Con 37 punti fatti, è la squadra con il miglior rendimento nel girone di ritorno. Durante il match, la squadra bianca avrebbe evidenziato i soliti grossi problemi, creando occasioni solo su palle inattive. Dopo il gol di Castiglia, la Pro, a sei dalla fine, dunque, si sente già virtualmente a 45 lunghezze. Baci e abbracci in campo e, sugli spalti, la dolce sensazione di questi tre preziosissimi punti-salvezza in saccoccia. Palla al centro e al 41’ ecco che i siciliani raggiungono il pari con un colpo di testa velenoso dell’attaccante croato Bruno Petkovic (subentrato a Montalto al 15' della ripresa), su cui nulla può l’estremo vercellese Melgrati. Fino a quel momento la Pro aveva giocato bene, affrontando la gara con grande sacrificio, intelligenza tattica e annullando di fatto le capacità offensive granata. E se lo score finale vale i playoff per i siciliani di Cosmi, in casa Pro, ora ci si sarebbe pericolosamente dovuto giocare tutto nelle ultime due gare del venerdì sera: a Perugia e il 20 maggio con il Cagliari al “Piola”. Foscarini (che la Pro riuscirà a tenerla in Cadetteria) confesserà: “Non ho fatto in tempo ad urlare ai ragazzi di erigere un muro, che il Trapani aveva già pareggiato…”. Intanto, la classifica di B si conferma ballerina da interpretare: restituiti 3 punti al Lanciano, che torna così in corsa per la salvezza. Nessuna notizia invece sulle penalità per le squadre coinvolte nel “caso Catania” del campionato. Non ve ne sarà più traccia.

Sei anni e mezzo dopo (addì 9 dicembre 2022), la scena, ancora più prestigiosa, si sposta ora all’Education City Stadium situato ad Al Rayyan, nei pressi della capitale qatariota Doha, nel complesso di campus universitari gestiti dalla Qatar Foundation. È lì che si stanno giocando i Quarti di finale della Coppa del Mondo FIFA 2022 tra Brasile allenato dal selezionatore Adenor Leonardo Bacchi e la Croazia del ct vicecampione mondiale in carica Zlatko Dalić. Ai supplementari stanno vincendo i verdeoro, grazie al gol di Neymar allo scadere del primo tempo di extra-time, eguagliando così Pelé (che probabilmente sta seguendo la sfida dalla tv dell’ospedale Albert Einstein di San Paolo dove è ricoverato) come miglior marcatore all-time della Seleçao. Il Brasile pensa sia ormai fatta. Il secondo tempo supplementare è praticamente terminato. Siamo al 117’, mancano appena tre minuti al fischio finale. Ed è lì che lo stesso maestoso attaccante (non molto prolifico, ma assai generoso) che aveva segnato a Vercelli l’1-1 per il Trapani, Bruno Petkovic, classe 1994 (nato a Metković, la vecchia Porto Narenta, al confine con la Bosnia-Erzegovina, che tuttora accoglie una piccola comunità di italiani autoctoni, il 16 settembre) pareggia i conti con un tiro deviato da Marquinhos, portando la Croazia ai calci di rigore, che alla fine elimineranno clamorosamente i sudamericani dalla competizione iridata. Dopo 10 gol con la maglia dei siciliani, Petkovic sarebbe infatti andato a giocare a Bologna, poi a Verona, per poi diventare una colonna in patria con la casacca della Dinamo Zagabria (e vincere 4 scudetti, due Supercoppa e 1 Coppa croati). Con la sua Nazionale, quella al Brasile è complessivamente la sua 7.a personale marcatura. Senza dubbio la più importante, quella che lo proietta indelebilmente nella storia del calcio. A Vercelli, d’altronde, ci siamo abituati: tra i tanti passati sulla pelouse di via Massaua, Petkovic non è che l’ultimo illustre campione che ne abbia lasciato un segno. 

Commenti

Condividi le tue opinioni su La Sesia

Caratteri rimanenti: 1500