Barbara Ferraris

Barbara Ferraris non ha avuto bisogno di prontuari per dedicarsi, in modo appassionato e totale, ad una mamma ucraina e alle sue due bambine arrivate a Vercelli lo scorso marzo. Le ha ospitate, sorrette economicamente, ha dedicato giornate ed interi weekend a questa famiglia di tre donne, stabilendo con loro un legame affettivo, singolare e intenso, senza strategie, senza se e senza ma, ma aprendo solo il suo immenso e smisurato cuore.

La mamma ucraina ha trovato lavoro grazie al suo interessamento, le bambine sono andate a scuola, praticato sport e frequentato la parrocchia dove sono state preparate al sacramento della Prima Comunione. Tutto questo perché in Barbara convivono bontà e buoni sentimenti: lei ha voluto con tutta se stessa che queste bambine e la loro mamma avessero il meglio di tutto, dalle cose materiali a quelle spirituali. Conoscere nei particolari ciò che Barbara ha fatto fa desistere le persone dal dubitare se sia o meno vantaggioso “essere buoni” e fa invece pensare che “bisogna “riflettere ed investire nella bontà, qualità un po’ antiquata al giorno d’oggi, ma capace invece di spalancare le finestre al vento della solidarietà.