I 130 anni della Pro Vercelli
di Alex Tacchini
10 Novembre 2022 16:04
Baldo Depetrini
Del Baldo Depetrini grande, immenso giocatore vercellese della Juventus (e per una breve parentesi anche del Torino), molto si è scritto e si sa. Meno dell’esperienza di ‘Baldin’, come lo chiamavano gli amici (e che useremo affettuosamente come Virgilio nei meandri di storia bianca), sulla panchina della “sua” Pro Vercelli.
In due momenti distinti delle vicende delle Bianche Casacche. Il primo è il biennio 1952-54. L’intuizione di fargli tecnicamente dirigere i Leoni nel Girone D del Campionato di IV Serie 1952-53 fu del presidente Francesco Frola, sempre supportato da Secondo Ressia. Era una Pro non certo ricca, ma che al 4° livello del calcio italiano diceva comunque la sua. Depetrini fu un ottimo tecnico, anche se non troppo fortunato. Un esempio? Appena entrato nella sala dei Trofei di via Massaua, sede del club bianco, gli arriva la notizia che la società sarà costretta a privarsi di due elementi di spicco per raggranellare un po' di denaro. Così, il centromediano Baucé viene ceduto al Fanfulla, mentre l'attaccante Ariagno si accaserà al Chinotto Neri. Sul fronte acquisti, arrivano a Vercelli il portiere Airaldi dalla Sanremese, l'ala Luciani e il forte mezzo sinistro Mussi dal Casale Popolo e l’ala sinistra Morino dal Cenisia. Capitò ben presto che il reparto offensivo della squadra candida fosse carente, sarà presto ingaggiato dalla Biellese l'esperto Barera (un gradito ritorno), che sarà molto utile alla causa.
L’8ª giornata (23 novembre 1952) è di quelle che faranno cambiare corso al destino della Pro. Ad Abbiategrasso, alle porte di Milano, i Leoni di capitan Tiro vanno a sfidare la Vigor, che da lì a poco ricambierà denominazione in ‘Abbiategrasso Foot Ball Club’. L’11 lombardo è forte e a fine stagione si classificherà davanti alla Pro, in 5ª posizione. Il match termina 2-2. In campo scesero, per la Vigor Abbiategrasso: Maderna, Boselli, Mereghetti, Riva, Oldani, Tacconi, Croci, Terraneo, Bosisio, Gallazzi e Coates. Per la Pro Vercelli: Rustico, Tiro, Vellano, Facelli, Bellomo, Bolzoni, Luciani, Boglietti, Barera, Mussi e Francese. All.: Depetrini. Arbitro: Baciu di Genova. Marcatori: 5' pt Luciani (P), 12' pt Bosisio (V), 22' pt Francese (P); 75' Gallazzi (V). Tra i 22 in campo, a mettersi in luce è un attaccante alto e potente (80 chili per un metro e 84 di altezza), che va pure in gol. Il suo nome è Pierluigi Bosisio. Di lì a poco, i tifosi vercellesi (e le vercellesi) si innamoreranno letteralmente. Il fisico deriva geneticamente dal papà Mario Bosisio, pugile "ambrosiano" (97 incontri vinti su 126 disputati, campione dei pesi leggeri nel 1925 e dei pesi medi nel 1928-30, in seguito funzionario della federazione pugilistica nel 1940) noto per eleganza e stile di boxe, tanto da ispirare all'amico pittore Aligi Sassu, il quadro intitolato "Pugilatore".
Il figlio non volle però mai salire su un ring. «… Per riuscire bene nello sport - svelò lo stesso Bosisio alla collega Anna Fregonara di Repubblica - ci vuole entusiasmo e se ci si dedica a una disciplina solo per tradizione familiare e non per passione, è molto probabile fare fiasco e finire al tappeto. Il fiuto atletico mi ha portato, invece, a praticare nuoto agonistico, fino a 15 anni. Ero forte nei cento metri in stile libero. Ai miei tempi mi allenavo per due ore di fila in una piscina dall'acqua gelida, anche in pieno inverno. D'altra parte, era appena finita la guerra e non ci si potevano permettere lussi». Di lì a poco in lui sarebbe scattata la passione per il calcio, che lo porterà a giocare ad ottimi livelli in serie C nel Lecco, nella Pro Patria e nella Pro Vercelli. Rimarrà in formissima sino ad età avanzata: «… 400 addominali, due ore di esercizi per gambe e braccia e, se la sera prima ha sgarrato a tavola, almeno un'ora di camminata veloce e in salita sul tapis roulant!». Affermerà: «Per rimanere un sempreverde non basta fare sport: bisogna anche uscire con persone più giovani di te di almeno 15 anni. Da questo punto di vista, sono stato fortunato. Infatti, avendo lavorato come pubblicitario in una delle maggiori agenzie italiane, ho sempre frequentato un ambiente mentalmente ragazzino che mi ha aiutato a rimanere fresco, ricettivo e casinista».
Su Bosisio e sulla sua avventura a Vercelli, torneremo a parlare. La Pro, intanto, vede cambiare portiere. Nella trasferta di La Spezia del cs Albino Buticchi (10ª giornata) il mister decide di schierare fra i pali Michele Airaldi al posto dello storico titolare Rustico. L'ex sanremese, che aveva già esordito a Casale Monferrato, non mollerà più la maglia numero 1 per quattro stagioni. Per la cronaca, al “Picco” la Pro soccombe 2-1. Altro avvenimento da ricordare è quello avvenuto nel corso del derby perso al Robbiano con il Casale per 0-1 (22ª). Infortunatosi il terzino destro - e capitano - Renato Tiro, nelle quattro gare successive il suo posto verrà preso dal generoso mediano destro Sergio Bellomo, che si sacrificherà in un ruolo diverso da quello solitamente occupato. Anche Sergio firmerà tra le pagine più emozionanti dei Leoni.
Continua sul numero de La Sesia in edicola venerdì 11 novembre
Copyright © 2020 FONDAZIONE LA SESIA via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia