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Cgil, Cisl e Uil

Vercelli: sindacati in piazza per la sicurezza sul lavoro

Il presidio tra via Vittorio Veneto e corso Libertà

Presidio di Cgil Vercelli Valsesia, Cisl Piemonte orientale e Uil Biella Vercelli nella mattinata di oggi, martedì 25 ottobre, nel capoluogo tra via Vittorio Veneto e corso Libertà.

I sindacati manifestano per chiedere maggiore sicurezza sul lavoro: "Dall’inizio del 2022 i morti sul lavoro in Italia sono quasi 700, una media di 3 al giorno - spiegano Cgil, Cisl e Uil - In Piemonte, nei primi otto mesi dell’anno, si è registrata una crescita del 40% di infortuni (oltre 37.000) e gli incidenti mortali sul lavoro sono stati 60. A questo triste primato concorre anche la Provincia di Vercelli dove da inizio anno alla fine del mese di agosto si sono registrati 1208 infortuni di cui 2 mortali".

A livello nazionale sono oltre 400.000 le denunce di infortuni e una crescita di più del 7% per le denunce di malattie professionali. "Lo scorso anno le ispezioni nelle aziende hanno evidenziato irregolarità per il 69% delle aziende controllate. Per salute e sicurezza sul lavoro si arriva al 77% di irregolarità - proseguono i sindacati - E questo con una quantità di organi di controllo e  vigilanza ridicola per 1.600.000 imprese. Non sono numeri, sono persone! La salute e sicurezza sul lavoro non sono stati argomento di interesse nella recente campagna elettorale, eppure questi temi riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i diritti fondamentali".

Ecco le richieste di Cgil, Cisl e Uil:

  • Tutti i finanziamenti alle imprese, che aumentano per l’attuazione del Pnrr, devono essere condizionati ad investimenti in salute e sicurezza sul lavoro.
  • Deve essere previsto e preteso che le imprese di ogni settore seguano criteri di qualificazione (anche attraverso il modello della patente a punti) e che siano applicati solo i contratti collettivi di lavoro stipulati da Associazioni sindacali comparativamente più rappresentative, soprattutto quando si parla di appalti pubblici, pena l'esclusione dai bandi stessi.
  • Formazione  e addestramento per tutte le lavoratrici ed i lavoratori, per tutti i tipi di contratto, all’inizio dell’attività lavorativa, prima di adibire alla mansione. Vogliamo la formazione per i datori di lavoro quale requisito per l’avvio o l’esercizio dell’attività d’impresa.
  • E’ essenziale il rafforzamento dei controlli dal parte del "Sistema vigilanza - Inl, Asl, Inail, Inps - nelle aziende in termini di qualità, quantità e frequenza, e la realizzazione tra questi istituti di un coordinamento, di un confronto, e di collaborazione concreta e permanente che coinvolga anche le parti sociali.
  • Vogliamo la garanzia, anche attraverso l’azione ispettiva, dell’adozione della contrattazione collettiva maggiormente rappresentativa a tutti i livelli: nazionale, territoriale e aziendale affinché siano estese in modo certo a tutti i lavoratori e le lavoratrici le tutele in tema di salute e sicurezza.
  • I lavoratori e le lavoratrici di oggi fanno i conti con un lavoro che cambia, con innovazioni tecnologiche e digitali, cambiamenti climatici, precarizzazione del lavoro, invecchiamento della forza lavoro. Chiediamo l'avvio di tavoli di confronto su questi temi, tra ministeri competenti, parti sociali e istituti ed enti di ricerca. Va portata avanti l’analisi delle cause infortunistiche, delle tecnopatie e per la ricerca sui rischi emergenti; vanno affrontati i temi delle violenze e delle molestie sul lavoro come indicato dalle norme di legge e dai contratti nazionali.
  • Vogliamo che la materia della salute e sicurezza sul lavoro entri nei programmi scolastici. Perché non sia solo una conoscenza di norme ma si concretizzi il rispetto del valore della vita umano. La sicurezza nei luoghi di lavoro non può essere un prezzo pagato con la vita!

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