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I 130 anni della Pro Vercelli

"...C'è un certo commendatore che ti cerca"

Quando Ferrari ‘corteggiava’ Angelo Piccaluga al telefono

130 anni Pro Vercelli

Angelo Piccaluga con la maglia del Modena

La curva di rendimento ascendente del cursore sinistro Angelo Piccaluga nelle fila della Pro Vercelli ebbe i suoi picchi nelle stagioni 1925-26 e 1926-27.

L’estate tra i due massimi campionati segnarono la fine della denominazione “Prima Divisione” - adottata anche dalla Figc dopo che era nata nell’ambito del campionato C.C.I., abbandonando la vecchia “Prima Categoria” (che ebbe come canto del cigno il campionato Federale vinto dalla Novese 1921-22), per adottare il nuovo nome “Divisione Nazionale”, che condurrà, di lì a breve alla “Divisione Nazionale Serie A”, per poi sfociare nel più breve “Serie A” del 1930-31. Proprio la denominazione “ballerina” dei campionati di primo livello del calcio italiano ha da sempre partorito (insieme alla loro diversa configurazione regolamentare e di numero di squadre iscritte) una spiacevole “non comparazione” tra i tornei pre-1929-30 e quelli successivi.

Un assunto che in termini di comodità e di comparazione statistica poggia la propria ratio, ma che in Inghilterra (e altrove) suonerebbe a dir poco blasfemo, venendo così a “declassare” tutto quanto avvenuto prima, con buona pace di chi fa della Storia e della Statistica scienze che si insegnano nelle Università. Si pensi, a questo riguardo, alla querelle spinosa della Serie A 1945-46, che non avendo potuto avere il girone unico per via del Paese diviso in due dovuto al dramma post-bellico, non riesce a partorire tuttora una comparazione organica (tra tutti i numeri dei goal segnati da Silvio Piola – vedi la monografia dedicata al grande centravanti campione del mondo sull’ Almanacco del Calcio Illustrato Panini 2014, affrontata dalla Panini stessa). Una cosa è certa. Il regime fascista, attraverso il presidente Figc Leandro Arpinati, mettendo mano sul “giocattolino calcio”, da un lato giubilò la vecchia classe dirigente capitanata dall’avvocato vercellese Luigi Bozino, per avviare una rapida (e indubbiamente salutare) opera di modernizzazione e razionalizzazione del sistema, che combaciasse alle esigenze di rappresentatività (e soprattutto controllo) cogliendo le istanze delle principali città e industriali italiani. Di tutto questo, chi visse in quegli anni, come sempre avviene, importava poco o nulla. Così, in maglia bianca, Piccaluga fu capace di segnare 3 reti nel 1925-26 e 5 nel 1926-27, fornendo soprattutto assist preziosi ai suoi compagni di squadra, che portavano il nome di Rampini Alessandro, Mattuteia, Zanello, Ardissone, Borello, Perino, Villa, Ceria, Gardini, Bajardi e Santagostino.

L’estate successiva Piccaluga, su corteggiamento del neo presidente del Modena Giovanni Corni, passa al club emiliano. Il suo tecnico delle prima partita sarà Giuseppe Forlivesi, non a caso già ala sinistra e capitano del Modena stesso, ma soprattutto della Nazionale (10 gettoni in Azzurro, tra il 1920 e il 1925). Con la maglia dei “canarini” Piccaluga trova le conferme che cercava, diventando presto uno dei punti fermi e forti dell’11 gialloblu. Anche perché come mentore, avrà il tecnico che avrebbe sostituito di lì a poco Forlivesi, quel József King e naturalizzato Giuseppe Ging, ungherese illustre, dai piedi buoni ed esponente della scuola tattica danubiana, tanto in voga in quel periodo (anche la Pro aveva un magiaro in panchina: Rod Soutschek). Ging aveva allenato il Pisa che perse lo spareggio scudetto nel 1921 contro la Pro Vercelli. La rivincita l’avrebbe avuta eliminando le Bianche Casacche nella semifinale della Coppa Coni 1927-28, per poi venire battuto in finale dalla Roma.

In tutte queste gare Piccaluga è protagonista assoluto, arrivando anche a segnare uno dei due gol nello spareggio con la Pro Vercelli di domenica 19 luglio 1928, disputato a Milano, Campo di via Goldoni (e che nessuno mai ricorda). Nel girone B della Coppa Coni 1927-28, Pro Vercelli e Modena erano terminano appaiate in testa con 14 punti. Per eleggere la seconda finalista che sarebbe andata a sfidare la AS Roma, vincitrice del Girone A serve dunque uno spareggio in campo neutro e si scelse Milano. La gara fu epica e all’ultimo respiro e vide la Pro soccombere per un filo di sfortuna. Le due formazioni scesero in campo così: MODENA-PRO VERCELLI (1-1; 0-0; 1-0; 0-0) 2-1 dts MODENA: Brancolini, Boni, Sabbadini, Dugoni, Alice, Tedeschini I, Aimi, Zanasi, Carnevali, Mazzoni, Piccaluga. All.: József Ging. PRO VERCELLI: Scansetti, Zanello, Dellarole I, Pensotti, Ardissone, Ansaldi, Gardini, Casalino, Baiardi I, Villa, Santagostino. All.: Rod Soutschek. Arbitro: U. Gama di Milano. MARCATORI: 28’ pt Santagostino (P), 35’ Piccaluga (M); 7’ pts Zanasi (M). NOTE - Modena in finale.

Enzo Ferrari - Monza 1967

Dal 1928-29 al Modena arrivò anche un'altra stella della Pro Vercelli: il forte centrocampista col vizio del gol Mario Gardini, originario di Vespolate (Novara). I due ricrearono una coppia fantastica, deliziando i tifosi calorosissimi del Modena. Tra i quali, anche Enzo Ferrari, che allo stadio diventava un supporter focoso e scatenato. “Il Drake – racconta il nipote Angelo Casalone – negli anni successivi rimase sempre così attaccato al nonno che non solo gli propose addirittura di entrare nella sua azienda, di aprire una concessionaria per rivendere le sue vetture (le Ferrari, !), ma Angelo (ormai appese le scarpette al chiodo) gli rispose a lungo che non sarebbe mai stato in grado di abbandonare il mondo del pallone. Si sentirono con frequenza al telefono per tutta la vita (e la figlia di Piccaluga Liliana conferma: - Ricordo ancora mamma Gina che, cornetta del telefono in bachelite nera in mano, chiamava papà in salotto: “Angelo, dai, che c’è Enzo Ferrari che ti cerca!”) e - in un articolo su un quotidiano nazionale dei primi Anni ’80 - alla domanda rivolata al Commendator Ferrari su quale fosse stato il calciatore a cui fosse più affezionato, l’ingegnere non ebbe esitazioni: Angelo Piccaluga!”.

La prossima puntata sul numero della Sesia in edicola venerdì 21 ottobre

 

 

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