“Liberiamo lo sguardo”
di Robertino Giardina
19 Ottobre 2022 10:21
“Pensi sempre che nella vita che ci sono cose che non possono succedere. Ma succedono! Certe scelte si fanno in pochi secondi ma si scontano per il tempo restante. Se è vero che nella vita tutti possono sbagliare, l’importante è non rimanere sbagliati. Il carcere è un pianeta sconosciuto, ma abitato da persone concrete ed anche il carcere è parte integrante della società”. Con queste parole pronunciate da Dino, detenuto e attore del cortometraggio “Liberiamo lo sguardo”, presentato giorno 13 ottobre nell’auditorium delle Suore di Loreto di Vercelli, si è concluso un progetto avviato nel 2021 e che ha visto il partenariato di molte realtà tra le quali il giornale La Sesia e la Fondazione Cassa di Risparmio.
Il tema di fondo scaturisce dall’articolo 21: una norma che prevede la possibilità di lavorare all’esterno senza scorta, ma con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Un documentario che testimonia la bontà di questa possibilità offerta ai detenuti e che qualifica l’espiazione della pena come occasione di speranza per un domani diverso. L’anno scorso monsignor Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia della Scienze e Scienze Sociali, nel presentare questa iniziativa dichiarò: “L’obiettivo è far sì che questa diventi una esperienza di bello e di bene in un carcere. Vogliamo che gli ospiti che sceglieranno di aderire, apprendano l’importanza del guardare, che è ben diverso dal vedere, quale esercizio di libertà e di responsabilità". In quell’occasione Antonella Giordano, direttrice del carcere di Vercelli, fece una riflessione sempre attuale: “Siamo abituati a posare lo sguardo solo sulle cose che ci interessano, oppure su quelle che ci sono davanti, senza pensare che andare oltre lo sguardo significa toccare le anime delle persone che ci circondano. Il cinema diventa uno strumento per testimoniare la propria unicità davanti a Dio”.
Invece in questa fase finale del progetto è stata Francesca Daquino che, nell’illustrare il cortometraggio, ha centrato i punti conduttori: “Un progetto i cui fili sono stati il lavoro e la bellezza. Due elementi importantissimi: il lavoro è la facoltà che ciascuno dovrebbe esercitare perché è un modo di espressione del sé, oltre che un mezzo per reperire ciò che serve a vivere. La bellezza ci avvicina a Dio perché, in qualche modo, esercitare la bellezza intorno a noi ci aiuta a vivere bene e ad avere pensieri positivi”.
I lavori di presentazione sono stati conclusi da Valeria Climaco che, disegnando un orizzonte spirituale, ha interpretato l’essenza del progetto: “Oggi si chiude il cerchio iniziato il 21 giugno 2021 quando nella sede della Fondazione Cassa di risparmio è stato presentato questo progetto: ‘Liberiamo lo sguardo'. L’idea di dare ai nostri ospiti la possibilità di approcciare alla bellezza è stato importate perché la visione progettuale guarda al benessere dell’anima”.
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