L'inaugurazione
di Redazione La Sesia
1 Ottobre 2022 14:00
Due mezzi storici della collezione Marazzato
È stato presentato lunedì 26 settembre, in conferenza stampa, a Stroppiana il nuovo allestimento dello showroom privato della “Collezione Mezzi Storici Marazzato”, fra le più grandi in Europa di camion d’epoca.
Rari e preziosi modelli del Novecento di fabbricazione prevalentemente italiana in oltre 300 esemplari, di cui la maggior parte completamente restaurati e riportati alle condizioni d’origine. Una passione viscerale nata dall’amore di Carlo Marazzato, scomparso prematuramente la scorsa primavera, quale tributo di riconoscenza all’indimenticato papà, fondatore dell’impresa di famiglia che porta il loro cognome, nata in Valle d’Aosta il 17 maggio del 1952. Una struttura moderna ed elegante, quella di Stroppiana, dotata anche di un’apparecchiatura per la vista virtuale, con speciali visori, dei magnifici esemplari di una raccolta di veicoli merci su gomma davvero unica nel suo genere.
Lo stesso sito che i prossimi 7 e 8 ottobre ospiterà la due giorni di eventi dedicati alle celebrazioni del 70° anniversario del “Gruppo Marazzato”, marchio frutto dell’impegno di una famiglia operosa che ha saputo costruirsi un futuro lungimirante e altrettanto solido sulla scorta di una sola formula vincente: lavoro, coraggio e successo. «L’obiettivo è, anche attraverso la valorizzazione del nostro parco mezzi storici, restituire al territorio tutto quello che ci ha dato consentendoci di sviluppare in crescendo l’azienda», hanno affermato i fratelli Alberto e Luca Marazzato, presenti alla conferenza stampa insieme al giornalista Massimo Condolo, autorevole storico italiano dei trasporti. Con loro anche Maurizio Scandurra, il giornalista e opinionista radiotelevisivo anche a “La Zanzara” di “Radio24”, collezionista altresì di camion e autobus storici, qui in veste di autore del libro “Dal Trasporto all’Ambiente: il senso è nel viaggio”, opera omnia sulla storia di Marazzato. Il volume è stato realizzato con la creatività della designer milanese Simona Novella e la copertina di Riccardo Manachino.
«Proseguiremo con l’iniziativa “Porte Aperte”, ovvero l’apertura con visite gratuite una volta al mese della collezione, proprio come ha sempre fatto nostro padre Carlo. Cominceremo il 26 novembre con un raduno dedicato ai 70 anni del camion storico Fiat 682, il gigante della strada che ricostruì l’Italia dalle macerie. Un autocarro altresì soprannominato “Il Re D’Africa” in quelle terre lontane in cui oggi ancora circola e lavora», hanno spiegato i fratelli Marazzato. Per poi aggiungere: «Desideriamo fare di Stroppiana un punto aggregativo di riferimento per i giovani del territorio anche per eventi di vario genere, al di là di quelli strettamente motoristici. Un polo a disposizione della collettività in cui ritrovarsi in nome dell’arte, della cultura e del sociale». La “Collezione Marazzato”, nel pomeriggio è stata poi oggetto di frequentazione da parte di un nutrito numero di visitatori provenienti dal resto d’Italia e dell’estero, con cui si è poi felicemente conclusa la giornata dedicata alla presentazione dell’area espositiva stroppianese dedicata alla memoria di Carlo Marazzato.
Carlo Marazzato era un visionario competente. Lo conobbi in piena estate il 14 agosto 2019. Mi disse al telefono che aveva a disposizione solo un quarto d’ora, passammo invece tutto il pomeriggio e la sera insieme, con lui che rinviò la partenza per le vacanze. Fu l’inizio di un’amicizia fraterna, quasi filiale. Lucillo, suo padre, l’amatissimo genitore, fu il primo argomento di cui mi parlò.
Mi conquistò con quel senso gratuito della memoria e della riconoscenza, il valore di ricordi senza tempo, la passione viscerale e incondizionata verso quei giganti della strada del passato che aveva preso a collezionare proprio quale tributo affettivo intenso e sincero all’uomo che gli aveva dato la vita. Carlo aveva preso a dedicarsi con costanza e impegno crescenti al motorismo storico, dopo aver lasciato la conduzione dell’impresa di famiglia ai figli Alberto, Luca e Davide, imprenditori capaci e altrettanto valenti.
Prima uno, poi due, alla fine quei camion sono diventati più di trecento, di cui due terzi perfettamente restaurati e riportati alle condizioni d’origine. Addirittura meglio, per la cura certosina e gustosa anche dei particolari più minimi, di come fossero allora usciti dal ventre delle case produttrici. Era un uomo generoso, umile, cordiale, carismatico come pochi e per natura incline alle pubbliche relazioni, Carlo Marazzato. Sapeva coinvolgere tutti con una parola, un sorriso, una pacca sulla spalla, motivando la squadra verso il comune intento di proseguire nella scrittura di una pagina insuperabile del collezionismo europeo di mezzi pesanti e leggeri, per i quali è considerato indiscutibilmente un punto di riferimento mondiale.
Amava i raduni, ai quali partecipava in gran spolvero con un plotone di camion rimessi a nuovo, fiammanti, capaci di accendere la gioia di grandi e piccini. Gran mecenate e uomo di territorio, proprio come anche suo padre Lucillo prestava sempre aiuto a chiunque fosse in difficoltà: amici, famigliari, dipendenti, enti, istituzioni civili, pubbliche, private e religiose.
Era un signore autentico e d’altri tempi in tutto. Uno di quei grandi uomini cui l’Italia è chiamata a dire grazie per ciò che hanno saputo costruire e condividere per il bene della collettività.
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