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I 130 anni della Pro Vercelli

La Pro sogna di "indossare" lo scudetto

Le speranze dei tifosi dei Leoni sono tutt'altro che velleitarie nel 24-25

Derthona 1924-1925

La squadra del Derthona del campionato 1924-25

Per dare una misura della forza della Pro Vercelli 1924-25, è sufficiente ricordare come arriverà seconda nel Girone B, alle spalle del Bologna che si laureerà poi Campione d’Italia, ad appena due lunghezze.

Si parte il 5 ottobre 1924 con il pareggio esterno di Tortona per 1-1, contro i neopromossi Leoncelli del Derthona, altra gloriosa società piemontese (le maglie del Derthona Foot Ball Club - fondato nel maggio 1908 che riprende il nome e il simbolo dall’antico toponimo latino della città di Tortona - sono bianche e nere con il preciso intento di fondere i colori della Pro Vercelli e del Casale -le nuove potenze calcistiche dell'epoca “… per evidenziare la volontà di imitare il loro stile di gioco”), match che viene ricordato per l’esordio tra i pali bianchi del futuro campione del mondo 1934 Giuseppe Cavanna. Con lui, è confluita nella rosa della Pro la “nidiata” di altri 12 talenti dei Vercellesi Erranti, mentre Ressia entra a far parte della dirigenza della Pro. I prestigiosi impegni nella dirigenza della FIGC di Luigi Bozino necessitavano di un alter ego in società, sette giorni su sette, e Ressia fu il classico “uomo giusto al posto giusto”.

Negli stessi giorni del 1925, alcuni giovani e talentuosi calciatori raccolsero con entusiasmo l'invito del proprietario di un negozio di articoli sportivi, Bernasconi, intenzionato a fondare una squadra giovanile: nacque così la Veloces. Tra questi Silvio Piola - che aveva frequentato la scuola elementare Galileo Ferraris di Vercelli, quindi l'Istituto Tecnico Cavour, a otto anni era già mezzala e capitano della squadra di calcio dell'istituto, nella quale giocava col coetaneo Teobaldo Depetrini e con Pietro Ferraris. Il piccolo team ottenne in breve tempo risultati sorprendenti, superando i più quotati allievi della Pro Vercelli e raggiungendo al debutto la finale nazionale "Boys", disputata a Marina di Pisa e persa per 1-3 contro i pari età della Roma, vincendo poi il campionato italiano ragazzi a Genova, contro la Nazionale Liguria. Come già ricordato, nel 1928, la Veloces sarà inglobata dal settore giovanile della Pro Vercelli (quinto e ultimo tassello della mitica Unione Sportiva), che si aggiudicherà il campionato Allievi con i vari Piola, Depetrini e Ferraris, affiancati dai talenti di Ermes Borsetti e Luigi Caligaris.

Alla seconda giornata del girone B di Prima Divisione, la Pro supera il Mantova in casa per 5-3 (poker di Severino Rosso), ma il Livorno del bomber Magnozzi (tripletta) infligge un pesante 4-1 interno alla formazione del confermato trio tecnico “della vecchia guardia” (e che guardia! Infatti, negli spogliatoi, i trainer Marcello Bertinetti, Pietro Leone e Giuseppe Milano si fecero sentire eccome…). In realtà, per tutta la stagione 1924-25, per la terza volta consecutiva, il campo di gioco labronico di Villa Chayes rimarrà imbattuto. Alla quarta giornata arriva la pronta riscossa nei confronti dei Grigi dell'Alessandria: classico 2-0 con doppietta di Matuteja. Tutto il novembre del '24 è positivo per i colori bicciolani: umiliati il Padova e il Novara, rispettivamente per 6-0 e 5-1 (mica bruscolini), è il buon pareggio con l'Andrea Doria alla “Cajenna” ad incunearsi (alla sesta di andata) tra le due goleade. Di piccole dimensioni, il campo genovese metteva a disagio le trame di giuoco degli avversari, abituati a ben più ampi spazi.

Intanto, il 23 novembre 1924 al Wedau Stadion di Duisburg, c’è da registrare la presenza azzurra di Francesco Matuteja nel vittorioso match amichevole Germania-Italia 0-1, con gli azzurroscudati allenati dalla Commissione Tecnica della Lega composta dal nostro Giuseppe Milano I, insieme a Baccani e Rangone. L'eccellente cammino del team eusebiano prosegue con il successo per 3-2 sui rossoneri del Milan che - licenziato l'allenatore austriaco Oppenheim - è ora allenato da un certo Vittorio Pozzo, ma in cui le uniche vere stelle sono il centrocampista boemo József Bánás e bomber Rodolfo "Rudi" Ostromann da Pola (Pro Vercelli in testa alla classifica con la Juventus, a quota 12). Segue l’ottimo pareggio "ad occhiali" in casa di una Juventus assetata di rivincite dopo essersi vista compromessa la stagione precedente per colpa del ‘caso Rosetta’, il 14 dicembre. Allo Stadio Juventus di corso Marsiglia la JUVENTUS era scesa in campo con: Combi, Gianfardoni, Novo, Viola, Monticone, Bigatto I, Grabbi, Rosetta, Ferrero, Munerati e Gambino. All.: Jenő Károly. La PRO VERCELLI con Cavanna, Borello, Bossola IV, Rocco, Perino, Ceria, Milano IV, Zanello, Ardissone, Matuteja e Rosso. All.: Bertinetti, Leone, Milano. Arbitro, il signor Giuseppe Da Gama Silva Malcher di Milano. Fu quella la penultima partita del mediano della Juve Giuseppe Monticone, detto Nabo; giocherà ancora contro la Sampierdarenese il 21 dicembre 1924, in una vittoria per 4-1. Morirà il 28 dicembre seguente a causa di aneurisma aortico. Il Natale è ormai alle porte e la Pro regola per cinque a zero con la Spal, con pregevole tripletta di Rosso. Per i tifosi dei Leoni, l’ipotesi di poter ambire a cucirsi lo scudetto sulle mitiche maglie bianche è dunque tutt’altro che una chimera.

La prossima puntata sui 130 anni della Pro Vercelli sul numero de La Sesia in edicola venerdì 30 settembre

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