Città della salute di Torino
di Redazione La Sesia
31 Agosto 2022 14:12
L'ospedale Molinette di Torino
Una bimba ucraina è stata salvata con un trapianto di fegato impiantato sul rene all'ospedale Molinette di Torino.
Nei giorni scorsi, all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, una bambina di 11 anni, proveniente dall'Ucraina con una missione umanitaria, è stata salvata grazie ad un trapianto di fegato eseguito collegando direttamente la vena porta dell'organo epatico donato con la vena renale sinistra della ricevente. Affetta fin dalla nascita da una rara malformazione delle vie biliari, la piccola paziente era già stata trattata chirurgicamente con due interventi non risolutivi nel suo Paese di origine. "Il primo (colecisto-duodeno-stomia) era stato effettuato in epoca neonatale per ristabilire il flusso della bile verso l'intestino, il secondo (diversione venosa spleno-renale) era stato eseguito all'età di 6 anni per controllare ripetuti episodi di sanguinamento nel tubo digerente - spiegano dalla Città della Salute - Infatti il suo fegato era ormai evoluto in cirrosi epatica, complicata da ipertensione portale severa. Nell'ultimo anno la bambina era stata più volte ricoverata in Ucraina per infezioni ricorrenti nelle vie biliari, e lo scompenso funzionale epatico era ormai divenuto progressivo, necessitante di trapianto in tempi brevi".
A seguito dello scoppio del conflitto bellico in territorio ucraino, la Regione Piemonte ha partecipato ad una missione medico umanitaria legata al meccanismo europeo di protezione civile, inviando in quel Paese nel mese di maggio scorso un gruppo di esperti. Lo scopo della missione umanitaria era, di concerto con il governo ucraino, individuare quei pazienti, soprattutto pediatrici, che potessero beneficiare di un trattamento specialistico curativo in Centri medici dell'Unione Europea. Una volta confermata la necessità clinica, gli esperti della Regione Piemonte avrebbero poi attivato le procedure amministrative con Bruxelles ed i governi interessati e trasferito, attraverso un ponte aereo, i pazienti.
E' nell'ambito di questa missione che la vicenda della bambina ha trovato una luce di speranza: il suo caso è stato valutato dagli esperti della Regione Piemonte. La paziente è stata quindi portata in Italia con un aereo della Guardia di Finanza, ricoverata in Gastroenterologia al Regina Margherita ed inserita in lista d'attesa per trapianto epatico nel giugno scorso. Questo in seguito anche all'attivazione del Centro Regionale Trapianti Piemonte-Valle d'Aosta ed al parere favorevole del Centro Nazionale Trapianti di Roma. Dopo 2 mesi di attesa, la disponibilità di un fegato compatibile si è concretizzata grazie al consenso alla donazione degli organi espresso dalla famiglia di una ragazzina di 16 anni, deceduta nell'ospedale di Cesena per trauma cranico. In particolare, il fegato della donatrice è stato diviso in due parti secondo la tecnica Split: la parte più piccola, la sinistra, è stata impiantata in un lattante all'ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, mentre la parte più grande, la destra, è stata trasportata a Torino.
"Il trapianto dell'emi-fegato 'Split destro' è stato eseguito dal professor Romagnoli con la sua èquipe ed è durato 12 ore, in ragione della sua elevata complessità tecnica - precisano dalle Molinette - Infatti la vena porta della bambina ucraina si era del tutto atrofizzata a causa della malattia epatica e della pregressa derivazione venosa spleno-renale. A quel punto per poter garantire un sufficiente flusso di sangue al nuovo fegato durante il trapianto si è dovuto ricorrere alla tecnica detta di 'trasposizione reno-portale', che prevede un collegamento diretto tra la vena porta dell'organo donato e la vena renale sinistra della ricevente. Il complesso intervento è tecnicamente riuscito. Oggi la bambina è sveglia, grazie ad una buona ripresa funzionale del fegato trapiantato, ed ha già potuto riabbracciare i genitori nella Terapia Semintensiva del Centro Trapianto Fegato delle Molinette di Torino, in cui tuttora è degente".
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