la festa e l'anniversario
21 Maggio 2022 10:30
«Sarà una grande festa per Cuneo, il Piemonte e per l’Italia, ma soprattutto per i “fanti piumati” in servizio e in congedo. Da sempre i bersaglieri sono un’eccellenza dell’Esercito al servizio del Paese, protagonisti indiscussi della storia d’Italia. Li abbiamo visti nei teatri operativi più impegnativi e nelle città per la sicurezza collettiva dove hanno sempre dimostrato straordinarie capacità, guadagnandosi l’apprezzamento di tutti»: con queste parole il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè ha esaltato un corpo speciale dell’esercito che ha contribuito a scrivere pagine indimenticabili di storia patria.
Cuneo, come luogo simbolico, assume un significato particolare poiché qui ebbe vita il primo reggimento Bersaglieri. Era il 16 aprile 1861, ed è qui che nacque Giuseppe Vayra, un nome ma anche un segno di riconoscimento dato dal cappello piumato che indossò per primo e che ancora oggi contraddistingue questo fantastico corpo.
Anche la sezione G. Paggi di Vercelli parteciperà con una rappresentanza al 69° Raduno dei bersaglieri di Cuneo, in programma oggi, sabato 21 maggio e domenica 22. A guidare il gruppo sarà il presidente Franco Talpo: «La nostra sezione non ha mai fatto mancare l’appoggio ai vari raduni che si sono susseguiti in questi anni in tutta la penisola. La presenza non è solo un atto dovuto ma anche una gioia che fa da sfondo a un sentimento collettivo di unità e coesione per un corpo che ci vuole fratelli per sempre».
Talpo preannuncia poi un appuntamento di grande importanza per la nostra città: «Nel 2023 la sezione locale G. Paggi festeggerà i cento anni dalla sua apertura. Sarà un momento per ricordare il sacrificio di un uomo che ha fatto del dovere e dell’amor di patria una bandiera. Valori che possiamo perpetuare nel ricordo di Giuseppe Paggi, decorato con medaglia d’oro alla memoria con dl del 29 maggio 1919». La motivazione di questa medaglia è emblematica e descrive uno dei momenti più tragici e nello stesso tempo più significativi degli ultimi istanti di vita di Paggi: “Ferito, rinunciava ad ogni cura, animato dal solo pensiero di rimanere coi suoi bersaglieri”.
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