La ricorrenza
di Sabina Schiavon
8 Marzo 2022 10:43
Come ogni anno, anche in questo 2022 l’8 marzo si celebra la giornata internazionale della donna. Questa giornata, come spiega l’Onu, «rappresenta un’occasione per indagare a fondo contraddizioni e ingiustizie che ogni momento storico, a modo suo, impone alle donne; al contempo è anche l’opportunità di celebrare l’inesauribile resistenza femminile innanzi a ogni sfida e i progressi già compiuti verso il raggiungimento dell’uguaglianza».
Se l’Onu ha iniziato a celebrare ufficialmente la festa internazionale della donna solo nel 1975, era almeno un secolo che le donne lottavano per i loro diritti. È infatti possibile affermare che la prima festa della donna venne celebrata a New York nel 1848 quando tre donne riuscirono a riunire centinaia di persone per una convention sui diritti del genere femminile: l’idea era nata dopo il divieto da parte delle autorità di partecipare a una manifestazione contro lo schiavismo. Da quel giorno e fino ad oggi, le donne hanno continuato a lottare per i propri diritti: dal quello di voto all’aborto, sono molte le battaglie portate avanti e vinte dal genere femminile ma molte altre sono ancora in corso.
Nel 2022, l’Onu ha deciso che il tema della giornata internazionale della donna che si celebra oggi, 8 marzo, è “Gender equality today for a sustainable tomorrow” quindi “La parità di genere oggi per un futuro sostenibile”. Il tema vuol far spendere un pensiero sulla parità di genere oggi ma rende altresì omaggio al contributo femminile nelle sfide imposte dal cambiamento climatico, con la certezza che senza uguaglianza di genere oggi, sia impossibile costruire un domani sostenibile ed equo.
«Il cambiamento climatico è un moltiplicatore di minacce ma le donne, e soprattutto le giovani donne, sono moltiplicatori di soluzioni» ha affermato Sima Bahous, direttore esecutivo di UN Women, nel messaggio ufficiale rilasciato per questo 8 marzo.
Il messaggio di Sima Bahous cita, ovviamente, anche l’attuale situazione in Ucraina: «Attualmente - continua Bahous - stiamo assistendo all’orribile situazione in Ucraina dove l’impatto sulle donne e le ragazze, comprese le centinaia di migliaia di sfollati, ci ricorda che tutti i conflitti, dall’Ucraina al Myanmar all’Afghanistan, dal Sahel allo Yemen, esigono il loro prezzo più alto da donne e ragazze. Recentemente, abbiamo visto l’impatto del Covid-19 nell’aumentare le disuguaglianze, aggravando la povertà e la violenza contro le donne e le ragazze; e facendo retrocedere i loro progressi nel lavoro, nella salute e nell’educazione. Le crisi accelerate del cambiamento climatico stanno minando in modo sproporzionato i diritti e il benessere di donne e ragazze. Stanno moltiplicando l’insicurezza a tutti i livelli, da quello individuale e familiare a quello nazionale».
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