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Fuga di Capodanno

Vercelli: catturato l'evaso da Billiemme, tutti i particolari

Operazione congiunta tra Squadra mobile e dal Nucleo investigativo polizia penitenziaria

Cattura evaso Billiemme

Da sinistra: Tuccillo, Di Domenico, Pianta, Paternò e Streva

È stato catturato il 10 febbraio in Olanda Kristjan Mehilli, il ventottenne albanese evaso dal carcere di Vercelli.

Responsabile, insieme alla sua banda, di diverse rapine a mano armata in ville nel Monferrato, era detenuto da più di due anni in Billiemme e non sarebbe uscito prima del 2029. La notte di Capodanno, aveva segato le inferriate della finestra della sua cella posta al quarto piano e si era calato utilizzando come corda delle lenzuola. Era poi riuscito, arrampicandosi, a scavalcare un primo muro di cemento armato e, una volta giunto al muro di cinta, l’aveva agilmente superato grazie alla fune lanciatagli da un complice, che nel frattempo era arrivato nel cortile divaricando con un cric le sbarre di recinzione esterna della casa circondariale vercellese. I due si erano infine dileguati in auto.

Complessivamente al piano di fuga hanno collaborato tre complici, oggi tutti in stato di fermo. Meno di un mese e mezzo, dunque, è bastato all’efficace operazione interforze, coordinata dalla Procura di Vercelli e svolta dalla Squadra mobile della Questura di Vercelli e dal Nucleo investigativo centrale di Torino della Polizia penitenziaria (presente in conferenza il comandante Roberto Streva), per permettere di assicurare alla giustizia i criminali coinvolti. L’operazione “Fuga dal Billiemme” è stata presentata oggi, martedì 1° marzo, in Questura, in una conferenza stampa congiunta. “Una vicenda che sembrava quasi la sceneggiatura di un film ma che purtroppo era la realtà, così siamo dovuti correre ai ripari", ha esordito il procuratore di Vercelli Pier Luigi Pianta, che si è detto “molto soddisfatto della professionalità con cui tutto il mio Ufficio ha condotto le indagini”.

Ai ringraziamenti alla Procura, per l’egregio coordinamento svolto, il questore di Vercelli Maurizio Di Domenico ha aggiunto un plauso “all’ottima sinergia che l’operazione ha dimostrato tra i corpi di polizia coinvolti”. Ha ricostruito i passaggi dell’articolata operazione investigativa il sostituto procuratore Michele Paternò, che l’ha seguita in prima persona: “Le indagini sono iniziate istantaneamente - ha spiegato - la mattina stessa del 1° gennaio abbiamo trovato fuori dal carcere il cric che era stato utilizzato per forzare la recinzione e sul quale era rimasta un’impronta digitale che ci ha condotto ad uno dei complici. Nello stesso frangente - ha proseguito - abbiamo trovato un documento valido per l’espatrio e l’esito di un tampone Covid, necessario per il Green pass, falsamente intestati ad una stessa persona ma che, grazie anche ad accertamenti presso la farmacia, ci ha permesso di individuare il secondo complice”. “Vagliando le immagini di telecamere di sorveglianza anche dei dintorni di Vercelli - ha concluso Paternò - abbiamo riconosciuto una macchina appartenente ad un soggetto che aveva avuto numerosi contatti con i primi due, identificabile con il terzo implicato nel piano di evasione”.

Ugualmente soddisfatto dall’esito dell’operazione il dirigente della Squadra mobile della Questura di Vercelli, commissario capo Gianluca Tuccillo, che ha sottolineato come la pericolosità delle persone coinvolte fosse tutt'altro che trascurabile. “Parliamo di soggetti non solo in grado di predisporre, anche da dentro il carcere, un complesso piano di evasione, con la forzatura di sbarre e recinzioni ed il preciso tempismo e posizionamento del complice con la corda dall’esterno, ma che hanno un’importante rete di contatti, anche all’estero, grazie alla quale avevano organizzato l’espatrio”. “Quella notte a tentare la fuga - ha aggiunto Tuccillo - non è stato solo il detenuto rintracciato in Olanda, ma anche il suo compagno di cella, che aveva già pianificato tutto per giungere fino a Berlino, ma nel calarsi dal quarto piano con le lenzuola è caduto e ha dovuto desistere. Tuttavia, seppur gravemente ferito, per non attirare l’attenzione non ha chiamato subito i soccorsi, ma ha aspettato che l’altro potesse portare a termine l’evasione.”

“Un altro dei complici, fratello dell’evaso, per ridurre al minimo le possibilità di essere rintracciato girava senza nemmeno un telefono cellulare ed è stato preso mentre era già sul treno con cui stava per giungere in Francia. Al momento del fermo - ha concluso Tuccillo - aveva con sé un dettagliato vademecum contenente la piantina del carcere di Vercelli e tutte le istruzioni e gli specifici compiti di ognuno dei partecipanti al piano di evasione”. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vercelli, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura, ha emanato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sia per i tre complici che hanno collaborato all’evasione sia per l’evaso, che verrà a breve estradato dall’Olanda.

Vedi qui il filmato relativo alle indagini.

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