Piemonte
di Redazione La Sesia
26 Febbraio 2022 14:00
Il personale degli Ispettorati del Lavoro del Piemonte (più di 300 in regione) si mobilita, dopo che le sigle sindacali (Cisl Fp, Fp Cgil, Uil Pa, Flp , Confintesa, Confsal Unsa e Usb) unitariamente a livello nazionale hanno proclamato lo stato di agitazione.
"I 5 giorni di assemblea del personale dal 21 al 25 febbraio e le ulteriori iniziative di lotta, che si concorderanno nel corso delle assemblee del personale, saranno prodromiche allo sciopero nazionale, proclamato per il giorno 4 marzo 2022 - spiegano i sindacati - La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’esclusione dei dipendenti di Inl (Ispettorato Nazionale Lavoro) ed anche di Anpal dalla armonizzazione della indennità di amministrazione, prevista per il comparto Ministeri, di cui l’Inl fa parte integrante, in quanto sorella minore delle Agenzie fiscali ed ente strumentale del Ministero del Lavoro".
La Cisl Fp Piemonte "rappresenta che per prima, sin da marzo 2021, aveva avvisato, per il tramite del Coordinamento Nazionale i vertici dell’Ispettorato Nazionale del lavoro, paventando il pericolo di una interpretazione restrittiva ed errata, che avrebbe determinato l’ingiusta esclusione del personale dal meccanismo di armonizzazione delle indennità. Tali avvertimenti purtroppo, erano caduti nel vuoto ed ignorati dai vertici amministrativi - viene spiegato - A ciò si aggiunga un’altra assurda situazione denunciata in tempi non sospetti dalla Cisl Fp, che in perfetta solitudine, ha scoperto che i 4 obiettivi strategici previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) relativi alla lotta al sommerso il Mef, non hanno previsto alcun finanziamento".
Su questo buco finanziario inspiegabile risulta anche recentemente presentata un’interrogazione parlamentare volta a chiarire l’assurda e paradossale vicenda. "Le professionalità non si improvvisano e devono essere formate in relazione agli specifici compiti che il personale deve poter svolgere all’interno degli uffici in maniera efficace ed efficiente. Il tempo dei “tuttologi” è ormai finito ed occorre specializzazione e competenza - prosegue il sindacato - Il personale degli Itl del Piemonte, insieme al resto d’Italia, ormai esasperato e stanco, ha deciso di scendere in piazza per far conoscere alla popolazione cosa sta realmente succedendo al di la degli sbandierati proclami della politica.
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