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Organizzazione delle Nazioni Unite

Oggi è la Giornata mondiale della giustizia sociale

Il 20 febbraio si celebra la Giornata mondiale della giustizia sociale

Giustizia sociale

Ottenere la giustizia sociale attraverso il lavoro regolarmente retribuito. È questo il messaggio che l’Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, vuole trasmettere quest’anno in occasione della giornata mondiale della giustizia sociale che si celebra il 20 febbraio. 

La giornata della giustizia sociale è entrata a far parte della rosa delle “giornate mondiali", atte a promuovere temi di diversa natura, nel 2009 dopo l’approvazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite del 26 settembre 2007. Durante questa giornata si cerca di promuovere la giustizia sociale affrontando temi quali povertà, esclusione, disparità di genere, disoccupazione, diritti umani e protezione sociale. Dopo un 2021 dedicato alla giustizia sociale nell’economia digitale, in questo 20 febbraio 2022 si parla di lavoro e occupazione e in particolare di lavoro regolare

Più del 60% della popolazione occupata a livello mondiale (quindi circa 2 miliardi di persone tra uomini, donne e giovani) lavora all’interno di quella che l’Onu chiama “informal economy” quindi il mercato del lavoro irregolare. La maggioranza delle persone non lo fa per scelta ma per mancanza di opportunità all’interno dell’economia regolare. La pandemia e la crisi economica hanno fatto però emergere, in modo ancora più evidente, le criticità di questo fenomeno: i lavoratori irregolari, che spesso non dispongono di alcuna forma di protezione sociale o di benefici legati all'occupazione, hanno il doppio delle probabilità di vivere in condizioni di povertà rispetto ai lavoratori regolari. 

La promozione del passaggio al lavoro regolare sta diventando quindi sempre di più una condizione necessaria per ridurre la povertà e le disuguaglianze, promuovere il lavoro dignitoso, aumentare la produttività e la sostenibilità delle imprese ed espandere il raggio d'azione dei governi, in particolare in tempi di crisi. La transizione verso il lavoro regolare è infatti una delle parti fondamentali dell’Agenda 2030. Il rapporto del Segretario generale Onu chiede infatti la definizione di tabelle di marcia per integrare i lavoratori informali e le imprese nelle economie formali, al fine di beneficiare della piena partecipazione delle donne alla forza lavoro e per ridurre le disuguaglianze.

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