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Inclusione scolastica: ancora criticità per gli alunni con disabilità

Alunni disabili: migliora l’organizzazione della didattica

Scuola inclusività

Sono in aumento gli alunni con disabilità che, nel 2021, hanno frequentato le scuole italiane che, seppur con qualche criticità per l’inclusione, hanno saputo migliorare l’organizzazione della didattica. È ciò che emerge dal report Istat che valuta periodicamente l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole dello stivale. 

Durante l’anno scolastico 2020/2021, il secondo segnato dalla pandemia, si è assistito ad un aumento di circa 4 mila alunni con disabilità (il 3,6% degli iscritti a livello nazionale) che hanno potuto frequentare le scuole italiane. “Questa dinamica - spiega l’Istat - è il risultato della maggiore attenzione nel diagnosticare e certificare la condizione di disabilità tra i giovani, dell’aumento della domanda di assistenza da parte delle famiglie e della crescente sensibilità del sistema di istruzione ordinaria verso il tema dell’inclusione scolastica”

Il processo di inclusione scolastica è stato però messo a dura prova dalla ormai celebre dad, metodo di didattica a distanza. Questa modalità, seppur necessaria, ostacola o preclude l’interazione tra coetanei e limita notevolmente la partecipazione alla didattica. Nonostante questo, però, durante lo scorso anno scolastico si è registrato un  aumento dei livelli di partecipazione, anche grazie a una più adeguata organizzazione delle scuole. Entrando nel dettaglio, nel 2020/2021 il 41% degli alunni con disabilità ha preso parte alla dad al pari degli altri, ovvero con lezioni a distanza in collegamento con tutti i docenti (curricolari e per il sostegno) e insieme all’intero gruppo classe. Per il 38% di alunni la scuola ha invece organizzato percorsi personalizzati con il coinvolgimento dei coetanei, al fine di evitare l’isolamento dal gruppo dei pari. Per questi studenti, nei periodi in cui la classe ha seguito le lezioni a distanza, la didattica si è svolta sempre in presenza con l’insegnante per il sostegno e con un gruppo ristretto di compagni anch’essi in presenza (25%) o collegati da remoto (13%).

La nota negativa è che per la quota residua non si è riusciti a garantire l’interazione con i coetanei: alla percentuale di alunni completamente esclusi dalle attività didattiche svolte a distanza (2%) si aggiunge infatti un 19% di studenti con disabilità che ha fatto lezione con il solo insegnante per il sostegno, senza il coinvolgimento dei compagni e degli altri docenti.

L’organizzazione della didattica e la fornitura di dispositivi elettronici per la dad hanno però fatto registrare segnali positivi. Nell’anno scolastico preso in esame, infatti, il 17% degli alunni con disabilità ha fatto richiesta di dispositivi informatici poiché assenti nelle proprie abitazioni. La richiesta è stata soddisfatta nel 98% dei casi, un dato che denota l’impegno delle scuole nel garantire l’inclusività.

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