regione piemonte
6 Novembre 2021 09:30
Le disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, approvate dalla Giunta regionale del Piemonte nel mese di febbraio 2021, con l’obiettivo di ridurne le emissioni di gas inquinanti in atmosfera, interessano, oltre ai settori dei trasporti e del riscaldamento civile, anche alcune attività agricole.
Pertanto l’assessorato all’Agricoltura ha inviato ai Comuni piemontesi una comunicazione esplicativa sulle misure di limitazione relative agli abbruciamenti dei residui colturali, da applicare sul proprio territorio comunale a partire dalla stagione invernale 2021/2022.
“Le amministrazioni comunali riceveranno una nota esplicativa – spiega l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa (foto) – perché riteniamo che sia di utilità ai sindaci, che a loro volta devono rispondere ai propri cittadini e in particolare agli agricoltori sui limiti previsti alla combustione di piante e residui vegetali”.
Nei comuni piemontesi interessati dalla Procedura d’infrazione sulla qualità dell’aria, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno vige tutti i giorni il divieto di combustione all'aperto di paglie e residui colturali. Sono fatte salve le esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (dichiarate tali dall'Autorità fitosanitaria competente). In risicoltura, il divieto di combustione delle paglie decorre già dal 1° settembre; sono fatte salve le aree risicole con suoli asfittici, in cui l’interramento delle paglie del riso non è agronomicamente possibile a causa della loro insufficiente degradazione, e per i soli casi in cui l’allontanamento dei residui colturali non risulti possibile.
La Regione precisa che tutti i Comuni che non sono coinvolti dalle Disposizioni straordinarie regionali, tra cui molte realtà montane, sono comunque soggetti alla Legge regionale quadro in materia di incendi boschivi, che prescrive il divieto di combustioni all’aperto dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno, fatte salve eventuali deroghe per il solo abbruciamento dei residui colturali, concesse con ordinanza dal sindaco per un massimo di 30 giorni, anche non consecutivi, e se non sono state riscontrate condizioni meteorologiche sfavorevoli, né rischi per la l’incolumità o la salute dei cittadini.
In ambito agricolo, oltre a queste disposizioni, il semaforo di qualità dell'aria elaborato da Arpa Piemonte regola anche le tecniche di concimazione, sia organica che minerale, delle colture agrarie. Nei soli giorni in cui il semaforo è arancione o rosso le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) devono utilizzare tecniche a bassa emissione di ammoniaca. Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione.
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