Vercellese
di Alessia Bazzano
11 Ottobre 2021 16:55
“Papà, papà sono io: ho fatto un incidente, sono qui con la polizia”. Era iniziata così la telefonata ricevuta da un anziano residente nel Vercellese. Probabilmente si tratta dell’ennesimo tentativo di truffa portata a segno con la tecnica della telefonata di un figlio o di un parente in difficoltà, oppure di un amico comune.
Il vercellese è stato contattato sul telefono fisso di casa a metà pomeriggio ma la chiamata ha avuto, per fortuna, breve durata vista la prontezza dell’anziano nel rispondere adeguatamente. Quando il vercellese ha risposto, gli sono arrivate all’orecchio le parole allarmanti di una ragazza: “Papà, papà sono io: ho fatto un incidente e sono qui con la polizia”. Il vercellese, però, ha subito avuto dei dubbi e ha chiesto: “Ma chi sei?”: non era infatti pienamente sicuro della voce, non avendo riconosciuto in quel tono preoccupato quella di una delle figlie. A quel punto la truffatrice deve aver capito che non sarebbe riuscita nel suo intento e ha riagganciato. Molto spesso, però, queste telefonate si dilungano e si arriva anche a chiedere delle somme di denaro importanti, facendo leva sulla sensibilità e sulla preoccupazione delle persone, intimidendole parlando dei propri cari.
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