Banca del latte umano donato
di Mariella Massa
12 Aprile 2021 14:10
Il Sant’Andrea di Vercelli è a un passo dal diventare “Ospedale Amico dei Bambini e delle Bambine”.
"Purtroppo la pandemia ha 'frenato' il percorso di accreditamento, che avrebbe fatto del nostro ospedale uno dei punti di riferimento nazionali - spiega Elena Uga (foto), pediatra dell’Asl Vercelli, responsabile del progetto e referente della Banca del Latte - Infatti in Italia esistono solo 30 strutture accreditate, e in Piemonte c’è la sola Verbania". Lo scopo dell’iniziativa Oms-Unicef “Bfhi - Baby-Friendly Hospital Initiative” "è di garantire che madri, neonate e neonati ricevano cure tempestive e adeguate prima e durante la loro permanenza in un punto nascita. Questo richiede un insieme di pratiche assistenziali precoci e appropriate, e supporto continuo da parte di professionisti e professioniste qualificati", evidenzia Uga.
L’accreditamento
Il percorso di accreditamento si svolge in tre fasi: nella prima, iniziata nel 2017 e superata il 1° giugno 2018, sono state redatte e definite tutte le procedure aziendali e i protocolli utili a disciplinare questa attività. "Nel dicembre 2019 abbiamo ricevuto a Vercelli la visita dei valutatori Unicef, che hanno intervistato decine di operatori coinvolti nel progetto al fine di valutarne la preparazione. Anche in Pronto soccorso e al Punto info gli operatori sono stati preparati sul progetto", racconta la pediatra. Dopo un anno, quindi a dicembre 2020, era prevista la terza fase, nella quale i valutatori Unicef avrebbero dovuto intervistare le mamme per confermare la corretta adozione delle pratiche richieste. Ma, a causa della pandemia, tutto è stato rimandato. "Nel frattempo abbiamo rivisto le procedure, per fare in modo che le attenzioni nei confronti di mamme e bambini non venissero meno a causa dell’emergenza Covid - prosegue Uga - Ora attendiamo di conoscere quando potremo terminare il percorso". Il progetto coinvolge l’intero punto nascita, accorpando i reparti di Ostetricia, Nido, Pediatria e Patologia neonatale di Vercelli, oltre ai Consultori di Vercelli e Santhià. "Insieme a me, responsabile del progetto è l’ostetrica Marta Maggio - precisa la dottoressa - Il gruppo di lavoro comprende diverse professionalità, dai direttori Gianluca Cosi e Nicoletta Vendola ai coordinatori infermieristici Annalisa Curatolo, Alessandra Turchetti e Michela Braghin. Naturalmente le pratiche adottate a Vercelli vengono messe in atto anche a Borgosesia".
La Banca del latte umano donato
Uno dei punti cardini fondamentali per l’accreditamento è la presenza della Banca del latte umano donato (Blud), per cui il Sant’Andrea è il punto di riferimento dell’intero quadrante: qui il latte materno viene pastorizzato e ridistribuito, specialmente alla Terapia intensiva neonatale del “Maggiore” di Novara. Dal 2018 ad oggi sono 412 le donatrici che vi hanno aderito tra Vercelli, Novara, Borgosesia e Verbania. In Piemonte ne esistono solo altri due: al “Regina Margherita” di Torino e al “Santa Croce” di Moncalieri. "Nonostante il calo della natalità (528 bambini nati nel 2019, 473 nel 2020) i tassi di allattamento nel nostro ospedale si collocano ben sopra alla media nazionale e non sono cambiati con il Covid", evidenzia Uga. Infatti i dati percentuali vercellesi raggiungono il 92% di allattamento esclusivo alla dimissione. "Siamo ampiamente al di sopra della soglia richiesta da Unicef, pari all’80% - spiega la pediatra - E con ottima ricaduta sul territorio: basti pensare che abbiamo il 65% a 4-5 mesi di allattamento esclusivo e il 41% di bambini ancora allattati a 10-11 mesi. Gli ultimi dati Istat nazionali riportano un allattamento esclusivo alla dimissione dell’85,5% e del 38,6% a 4-5 mesi". E le mamme positive al Covid come vengono trattate? "Le donne che hanno appena partorito vengono gestite con misure adeguate ma si cerca di non separarle mai dai loro bimbi: le attenzioni non sono mai venute meno". In più, sono stati predisposti diversi punti allattamenti in ospedale: in Pediatria, in Ostetricia, all’ingresso, al Consultorio e in Radiologia.
Il Gruppo di auto mutuo aiuto
Rallentate ma non frenate anche le iniziative del Gruppo di auto mutuo aiuto mamme, anch’esso fondamentale per l’accreditamento ad “Ospedale amico dei bambini e delle bambine”: "In questo ambito le mamme, adeguatamente formate, si sostengono tra di loro - fa sapere Uga - L’interazione reciproca è fondamentale, ed è considerata pari a quella con l’operatore. Purtroppo non c’è stata più occasione per rivedersi in presenza. Ora queste due attività verranno rilanciate con due webinar a inizio maggio, in occasione della Festa della mamma", conclude Elena Uga.
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