Progetto pilota lanciato ad Alba
di Redazione La Sesia
27 Febbraio 2021 14:31
Dal Piemonte alla Sicilia le Città del Vino preparano per l’estate 2021 la prima vendemmia turistica su scala nazionale.
La raccolta manuale delle uve diventa così un’esperienza didattica per avvicinare per qualche ora al mondo della vigna, in una fase di forte valenza pratica e simbolica, un pubblico d’appassionati, di professionisti, di giovani, di semplici curiosi e amanti del vino. Un modo originale, anche, di promuovere centinaia di territori “minori” vocati all’enogastronomia, borghi e piccoli Comuni, ricchi di sapori ed eccellenze artigianali, attraverso una breve esperienza di enoturismo attivo.
Il progetto pilota è stato lanciato lo scorso settembre dal Comune di Alba (Cuneo), attraverso un protocollo d’intesa con le principali associazioni agricole, l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal, servizio di prevenzione e sicurezza – e che adesso arriva sul tavolo dei sindaci di 460 Comuni italiani a vocazione vitivinicola ed enoturistica, e per tantissimi altri paesi-simbolo del vino italiano di qualità, riuniti nell’Associazione Nazionale Città del Vino.
“Abbiamo deciso di allargare e promuovere questa buona pratica nei territori rurali ed enoturistici di tutta Italia, anche per lanciare un messaggio di speranza e ripartenza attraverso un’esperienza turistica originale e sicura, che guarda alla natura, agli spazi aperti e alla ricerca di benessere e qualità – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon - Il coinvolgimento dei vendemmiatori turistici avverrà nel rispetto delle norme stabilite nei protocolli, per poche ore e a carattere didattico ed esperienziale, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro. La vendemmia turistica può dare un nuovo impulso al settore, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria, e che prima del Covid valeva oltre 2,6 miliardi di euro solo in Italia, grazie a un pubblico di enoturisti che nell’ultimo rapporto di Città del Vino abbiamo stimato in 14 milioni di persone”.
“Negli ultimi anni sempre più eno-appassionati hanno espresso il desiderio di poter vivere l’emozione del taglio dei grappoli e sperimentare uno dei momenti più importanti dietro alla nascita di un vino. Per offrire ai turisti di Langhe e Roero anche questa esperienza, il Comune di Alba ha deciso di farsi promotore di un protocollo che, con poche e semplici regole, potesse garantire sicurezza e rispetto delle normative – spiegano il sindaco di Alba Carlo Bo e il consigliere comunale con delega all’Agricoltura Mario Sandri, promotori dell’iniziativa -. E anche se la stagione turistica 2020 è stata profondamente segnata dalla pandemia, le prime richieste ufficiali non sono mancate e l’interesse da parte di visitatori e aziende vitivinicole è stato ampiamente confermato”.
“Il Piemonte delle Città del Vino - dichiara Stefano Vercelloni vicepresidente e coordinatore del Piemonte delle Città del Vino - ed in particolare quelle di Novara, Vercelli, Biella e Verbania si apprestano ad adottare i provvedimenti necessari a livello comunale per implementare dal punto di vista normativo la vendemmia turistica. Come già è stato detto, sarà uno strumento fondamentale per vivere serenamente un momento importante quale la Vendemmia epilogo dell’intera annata agraria, ma soprattutto poterla vivere nel rispetto delle norme ed in sicurezza”.
Si tratta, in sintesi, di attività non retribuita, ristretta a poche ore e non oltre l’arco della giornata, rivolta a un pubblico attento di turisti enogastronomici, legati al soggiorno nelle strutture ricettive del territorio oppure in visita giornaliera alle cantine. La vendemmia enoturistica ha dunque carattere strettamente culturale, ricreativo e didattico, è rivolta a un numero di persone limitato e comunque in misura proporzionata alla dimensione della vigna.
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