Trino
di Fabio Pellizzari
17 Gennaio 2021 13:36
"Se ci sono i soldi per i ristori a pioggia, ci sono anche per una seria gestione delle pratiche di convenzione per non penalizzare ancora gli utenti e le loro famiglie". L’associazione culturale Gruppo Senza Sede di Trino esprime il proprio disappunto per la delibera della giunta regionale in materia di residenze sanitarie assistenziali.
"E’ all’esame del consiglio regionale il provvedimento licenziato dalla giunta guidata dal presidente Alberto Cirio che prevede di erogare 41 milioni ai gestori delle 1.800 strutture residenziali piemontesi che ospitano malati non autosufficienti e persone con gravi disabilità, nelle quali, nel complesso, si sono registrati almeno 4.000 decessi durante la pandemia. Il Gruppo senza Sede di Trino, concorde con quanto espresso dalla Fondazione Promozione sociale di Torino e dal Comitato Vittime Rsa, esprime disappunto perché il provvedimento, anziché porre in primo piano le convenzioni, ristorerebbe a fondo perduto tutti i gestori, anche quelli individuati dai Nas e dalle Procure per la mancata applicazione del piano pandemico, inadeguatezza del personale, mancate misure di contenimento dei contagi tra pazienti e personale".
E aggiungono: "Tutte le strutture sono già destinatarie delle risorse stanziate dal Governo a livello nazionale per coprire i costi dei dispositivi di protezione individuale, delle igienizzazioni e delle pratiche di sicurezza. Tuttavia alcune hanno deciso, con iniziative private, di ripagarsi delle spese con aumenti una tantum delle rette dei ricoverati o facendo pagare ai congiunti le visite, con la motivazione che servivano soldi per acquistate mascherine e camici protettivi. A questi gestori la Regione Piemonte intende ristorare le presunte maggiori spese? Senza verificare il rispetto dei requisiti previsti dall’accreditamento e dalle norme regionali in merito alla conduzione di una Rsa? Intende distogliere risorse alla sanità destinate alle convenzioni, cioè alle spese obbligatorie? A nostro avviso se ci sono i soldi per questi ristori a pioggia, ci sono anche per gestire seriamente le pratiche di convenzione affinché a pagare non siano ancora i malati/disabili e le loro famiglie".
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