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Arte a 360°

Storie di cortigiane, le grazie di Orfeo e Orlando innamorato in musica

Concerti, laboratori e conferenze nei musei di Vercelli

Museo Leone

Una delle sale espositive del Museo Leone

Un affascinante percorso musicale, storico e stilistico è in programma domenica 16 novembre alle 17 al Museo Borgogna, su iniziativa della Società del Quartetto. Protagonista il duo formato da Elena Corni all’arpa e Ivan Rondano al flauto, nel concerto intitolato “Le grazie di Orfeo”. Lei è Prima Arpa dell’Orchestra del Teatro Regio; lui, musicista vercellese, vanta importanti esperienze sia come solista che con orchestra. L’apertura del concerto è affidata alle Due danze medievali di Michael Amorosi (1947–2000), arpista e compositore statunitense che ha saputo fondere le armonie modali antiche con tecniche moderne. Segue l’eleganza formale della Sonata in Mi bemolle maggiore BWV 1031 di Johann Sebastian Bach (1685–1750), espressione del tardo Barocco tedesco. L’omaggio operistico include l’Aria da Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck (1714–1787), figura chiave nella riforma del melodramma, e l’Intermezzo dalla Carmen di Georges Bizet (1838–1875), la cui opera fu inizialmente percepita come audace per i suoi temi realistici. Il virtuosismo ottocentesco è incarnato dall’Andante con variazioni di Gioachino Rossini (1792–1868) e dalla Fantasia op. 124 di Camille Saint-Saëns (1835–1921), che esalta la liricità strumentale. Il concerto culmina con il XX secolo attraverso l’Entr’acte di Jacques Ibert (1890–1962), originariamente musica di scena per Il borghese gentiluomo, e l’ascolto dedicato al Tango Nuevo di Ástor Piazzolla (1921–1992) con Café 1930 e Nightclub 1960, che riflettono l’evoluzione del tango attraverso quattro epoche.

“Regine di cuori, Storie di Cortigiane” è lo spettacolo che si terrà al Museo Leone domenica 16 novembre alle 16 nel Corridoio delle Cinquecentine. Ancora una volta l’evento è dedicato al mondo femminile, da sempre al centro della ricerca artistica di Letizia Vercellino. Si incontreranno quattro donne vissute in epoche differenti, donne affascinanti e disinibite che furono storicamente famose per essere non solo ambite Cortigiane, ma anche dotate di cultura e ingegno, poetesse e abili strateghe che seppero influenzare e cambiare il corso del loro tempo. Le quattro celebri Cortigiane, i cui nomi resteranno fino all’entrata in scena una sorpresa, si racconteranno in monologhi che offriranno al pubblico l’occasione di conoscere la loro storia, raccontata dal proprio punto di vista e finalmente libera da quella narrazione maschile spesso distorta e misogina.
L’intento è di sospendere ogni giudizio severo nei loro confronti, per aprirsi a un ascolto empatico verso vite vissute che richiamano le esperienze di tante donne di ogni epoca.

Domenica 23 novembre alle 15 al Mac, il Museo Archeologico “Bruzza”, è in programma “MAChe palline!”, un laboratorio dedicato alla conoscenza della lana come materia prima e al suo utilizzo per realizzare prodotti in feltro. L'esperienza partirà dall'ultima sala del museo allestita con i ritrovamenti provenienti da una tinctoria, situata nell'attuale via Derna e proseguirà con la parte pratica di realizzazione di palline di feltro colorate che andranno a formare una piccola ghirlanda natalizia. Per la lavorazione del feltro a fare da guida sarà Sara Ghirardi, educatrice ambientale del Cra, il Centro Ricerche Atlantide. Prenotazione obbligatoria.

“Orlando innamorato”, è il concerto per il 20° anniversario della Fondazione Museo del Tesoro del Duomo, in programma sabato 15 novembre alle 20.45, al Palazzo Arcivescovile. “Orlando innamorato” è un invito ad un viaggio poetico e musicale tra gli amori di Orlando, della sfuggente Angelica e del fortunato Medoro, le folli avventure del paladino cristiano e quelle del valoroso Astolfo. Si canterà di eroi e principesse attraverso la poesia dei grandi tessitori di storie Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto come nei testi e nella musica del grande repertorio del Rinascimento italiano, dalle frottole a quattro voci ai madrigali del Cinquecento. A creare questo connubio sarà il Curtain Ensamble, progetto artistico nato nel 2013 ispirato al Curain Theatre di Londra, teatro molto attivo in epoca Elisabettiana, oggi scomparso. Luogo di fervidi incontri tra la parola appena scritta, da autori quali Shakespeare, e la sua messa in scena. Ispirandosi ai fasti del Curtain Theatre l’ensemble rilegge con estrema attenzione il patrimonio del passato, cercando l’affetto più recondito, guardando le arti affini (quali le arti figurative, la letteratura, l’architettura) e cercando, nel contempo, di fare riflessioni e ricerca sulla metabolizzazione moderna del sapere, e del suono antico. L’ingresso è gratuito e libero fino ad esaurimento posti.

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