Personaggi vercellesi
di Bruno Casalino
28 Giugno 2025 15:27
L’orchestra Caracas con Giampiero Croce alla fisarmonica
Gli anni Cinquanta hanno rappresentato una vera e propria svolta nella musica e nelle danze. I locali da ballo sorgevano in ogni angolo della città e le melodie più classiche erano soppiantate dai ritmi latino americani che alcuni personaggi del Sud America, spesso affermatisi negli Stati Uniti, avevano introdotto anche in Italia, complice il diffondersi del mezzo televisivo. Mambo, rumba e calypso, entrarono prepotentemente nel genere musicale proposto da molte orchestre dell’epoca che assumevano anche nomi esotici e diversi musicisti vercellesi incrociarono così il loro percorso professionale con le nuove sonorità. Uno di questi musicisti è stato sicuramente Giampiero Croce. Nato al rione Cappuccini, dove i genitori gestivano una rivendita di generi alimentari, non era difficile incontrarlo mentre si esercitava con la fisarmonica sui gradini del negozio. Avrà avuto sette od otto anni. Croce affinò la sua capacità d’esecuzione diventando un valentissimo fisarmonicista, un autentico virtuoso. Strumentista dalle mille risorse, suonava benissimo anche il clarino e il sax alto. Proprio per questa sua versatilità, già a 17 anni era molto richiesto dalle orchestre che allora andavano per la maggiore. Così all’inizio degli Anni Cinquanta iniziò la professione in giro per il mondo con orchestre e strumentisti di fama internazionale. E’ stato protagonista in tutt’Europa, in particolare in Germania e in Spagna, e in Africa. Tra una tournée e l’altra tornava nella sua città e s’esibiva con i musicisti di casa nostra. Con Rodolfo Vergano (violino e sax tenore), Angelo Perone (batteria), Peppino Bolzoni (canto e contrabbasso), Gabriella Caramaschi (voce), Silvano Magnetti (piano) che s’alternava con il fratello Ferruccio e Oreste Ferraris (chitarra) è stato tra i protagonisti di memorabili stagioni con la “6 Mambo 6”. Nel 1962, Giampiero Croce prese parte anche a una tournée in mezza Europa con l’orchestra di Pantaleon Perez Prado. In seguito Croce ha abbandonato la professione per una più tranquilla occupazione in città. Non ha lasciato mai, però, la fisarmonica che l’ha accompagnato ancora in tante esibizioni fino alla sua morte avvenuta nel dicembre del 2008. La musica latino-americana, invece, negli anni Sessanta ha subito un brusco stop a causa dell’arrivo del beat. Per risentire le sonorità latine, o meglio caraibiche, bisognerà arrivare agli anni Novanta quando prima salsa e merengue e poi bachata sono diventati di gran moda nel ballo di coppia.
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