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25 novembre

Violenza sulle donne: una riflessione

Ancora troppi i casi saliti alla ribalta delle cronache

Violenza sulle donne

25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise solo perché donne” (Alda Merini).

In effetti la violenza sulle donne è antica come il mondo, è qualcosa di ancestrale, atavico, culturale; e nonostante oggi si viva in una società avanzata, civile e democratica, le pagine di cronaca riportano storie di abusi, omicidi e stupri, i fatti più terribili e appariscenti. Ma anche la violenza verbale che spesso non appare è ugualmente una forma di violenza, anzi la prima tappa di un “percorso” contro le donne da parte di uomini volgari, aggressivi, che non vogliono perdere neppure una briciola del loro potere.

Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non a caso è stata scelta dall'ONU perché in questo giorno ricorre l'anniversario dell'assassinio delle tre sorelle Mirabal, Petra, Maria Teresa e Minerva, tre coraggiose rivoluzionarie massacrate in Messico nel 1960. Scarpette rosse, panchine rosse, gerbere rosse: simboli che richiamano il colore del sangue versato da tante donne ogni giorno, in tutto il mondo, vittime dei propri padri, mariti e compagni e non solo. Perché il rosso è il colore della passione, dell'amore che si trasforma in male.

E' stata Elina Chauvet, architetto e artista messicana, a proporre nel 2009, l'installazione di Zapatos Rojos, 33 paia di scarpe rosse, collocate nella piazza di Ciudad Juàres, la città dove negli anni 90 avvenne una ondata di femminicidi ma anche e soprattutto per ricordare la tragica morte della sorella a 22 anni uccisa dal marito. Scelse il rosso riprendendo la campagna di lotta per le donne uccise, colore simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere. In Italia è stata Torino nel 2014,a proporre l'installazione nei parchi, in spazi pubblici di centri urbani e periferie, delle panchine rosse simbolo del posto lasciato vuoto dalle vittime di omicidio, iniziativa divenuta nazionale e riconosciuta nel paesaggio italiano, un richiamo alla donna “assente” o ferita. E pensare che fino a circa metà del “secolo scorso” l'Italia contemplava il delitto d'onore e se l'uomo picchiava la moglie significava che la stava correggendo.....

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