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Palazzo Clerici a Milano

A Samantha Cristoforetti e Fabiola Gianotti il premio Ispi 2022

Le due italiane illustri sono alla guida di Esa e Cern

Premio Ispi

Sono l’astronauta Esa e comandante della Stazione Spaziale Internazionale Samantha Cristoforetti e la direttrice generale del Cern Fabiola Gianotti le due vincitrice del Premio Ispi 2022: l’onorificenza è stata consegnata loro ufficialmente dal presidente Ispi Giampiero Massolo e dal vice-presidente esecutivo Paolo Magri nella sontuosa sede seicentesca dell’Ispi (l'unico istituto italiano che si occupa di analisi geopolitica e geo-economica a livello internazionale con attività di ricerca e pubblicazioni) di Palazzo Clerici a Milano, nella mattina di martedì 16 maggio.

Tacchini e Cristoforetti

Il Premio, destinato a personalità che hanno contribuito a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo e istituito in ricordo dell’Ambasciatore Boris Biancheri, già presidente dell’Ispi, era stato in precedenza assegnato a Filippo Grandi, Emma Bonino, Paolo Gentiloni, Staffan De Mistura e (in memoriam) all’ambasciatore italiano nella Repubblica Democratica del Congo Luca Attanasio. Nell’eleganza discreta di una Sala convegni di Palazzo Clerici gremita sino all’inverosimile, le due eccellenze italiane hanno tenuto entrambe una appasionante lectio magistralis, che di magistrale ha innanzitutto avuto in sé stessa le doti di velocità, straordinaria capacità di interessare il pubblico, la chiarezza nell’esposizione di concetti altamente complessi, apparsi – grazie a loro – viceversa alla portata di tutti e un tempo massimo autoimposto di 12 minuti massimo (non a caso, salutate da una interminabile serie di applausi di stima e gratitudine sincera per aver fatto vivere davvero un momento raro agli astanti).

Come dire, già in partenza, la perfezione assoluta: “Torneremo presto – come è noto, esordisce Cristoforetti – sulla Luna, grazie alla missione spaziale statunitense Artemis e allo Space Launch System (Sls) della Nasa, il razzo più potente mai costruito finora, progettato per il veicolo spaziale Orion, destinato a trasportare astronauti, astronaute e moduli del Gateway sul nostro satellite. Proprio il Modulo di Servizio Europeo e il veicolo spaziale Orion nascono da decenni di eccellente collaborazione tra l'Esa e la Nasa, spiega l’astrofisica italiana, “attorno alla Luna sorgeranno entro pochi anni una fitta rete di satelliti che consentiranno di usare una sorta di Gps anche sul satellite, oltre ad una mini stazione spaziale più piccola della attuale Iss”.

cristoforetti e Gianotti

“Anche da Marte, prosegue ‘AstroSamantha’, arriveranno dati e notizie, grazie ad una missione che sarà in grado di riportare sulla Terra dei veri e propri campioni di suolo marziano”. “Già attualmente – oltre agli Usa – sono impegnati a missioni lunari e nello Spazio Russia, Cina e anche India. Il tema di attualità stringente è piuttosto dove la Ue, grazie all’Esa, dove e come possa/vorrà porgersi e posizionarsi in quelle che saranno sfide tecnologiche, con palesi ricadute economiche e di benessere per i prossimi decenni, se non secoli? La risposta, chiosa la prima astronauta italiana, è tutt’ora sul tavolo in attesa – si spera – di una veloce ed efficace risoluzione, perché il piano Ue non appare chiaro”.  

La direttrice generale del Cern Fabiola Gianotti (quale responsabile del più grande fra gli esperimenti,  denominato ‘Atlas’ fu la prima ad aver annunciato, nel luglio del 2012, la scoperta del Bosone di Higgs), nella sua esposizione non è stata ovviamente da meno, tratteggiando la sede dei laboratori sita tra Svizzera e Francia: “Il Cern è il più grande laboratorio al mondo che svolge la ricerca scientifica sulla fisica delle particelle elementari, si occupa della costruzione, funzionamento e aggiornamenti delle macchine acceleratici Large Hadron Collider-Lhc. Lo scopo principale è quello di fornire ai ricercatori gli strumenti necessari per la ricerca in fisica delle alte energie. Questi sono appunto principalmente gli acceleratori di particelle, che portano nuclei atomici e particelle subnucleari ad energie molto elevate, e i rivelatori che permettono di osservare i prodotti delle collisioni tra fasci di queste particelle”. “La sfida – prosegue la scienziata apparsa al 78° posto nella lista delle 100 donne più potenti al mondo secondo la rivista Forbes e a cui è stato dedicato un asteroide, il 214819 Gianotti - è nella esplorazione, tramite apparecchiature sofisticatissime e gigantesche, ad alto assorbimento di energia, di esplorare l’infinitamente piccolo, che a sua volta ci ha consentito di arrivare all’infinitamente grande, ad un soffio, come dati, dal Big Bang”.

“Anche la nostra attività, che può apparire lontana e fredda, porta ricadute certe nella vita di ogni giorno e si può legittimamente considerare come tra le attività più importanti al mondo”. La chiosa di Gianotti, ha poi del poetico e misterioso: “Ogni volta che osserviamo una immagine di galassie lontane, siamo naturalmente portati a soffermarci sui colori e sulla brillantezza di stelle e costellazioni: noi astrofisici, invece, no: a noi affascina il nero, il buio, il vuoto. Perché il vuoto, in Fisica, non corrisponde al nulla: tutt’altro. Ma a quell’ulteriore mondo, denso di incognite, energia e mistero, che sappiamo possano condurre a nuove scoperte e - a loro volta - a nuove, infinite sfide da esplorare”. La giornata è quindi proseguita con un pranzo di gala, ospitato dalla maestosa Galleria di Rappresentanza di Palazzo Clerici, con gli affreschi di Giovanbattista Tiepolo.

 

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