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CINEMA IN LUTTO

Addio a Marescotti, l'impiegato che diventò attore

Ha lavorato con Roberto Benigni, Pupi Avati, Gabriele Muccino e Anthony Minghella

Marescotti

Il 26 marzo 2023 è una giornata segnata da una grossa perdita artistica in ambito cinematografico, non solo italiano ma internazionale: a 77 anni ci lascia Ivano Marescotti, attore, regista teatrale e drammaturgo con una carriera trentennale. Era ricoverato all'ospedale civile di Ravenna.

L’attore, che nel 1981 decide di mollare l’attività di impiegato negli uffici di urbanistica nel comune di Ravenna per darsi alla recitazione, ha lavorato con importanti cineasti italiani e non solo: si ricordano i suoi ruoli per Roberto Benigni, Pupi Avati, Aldo, Giovanni e Giacomo, Gabriele Muccino e soprattutto Anthony Minghella, Ridley Scott e Antonie Fuqua, rispettivamente i registi de Il Talento di Mr. Ripley, Hannibal e King Arthur. Proprio inerente a quest’ultimo importantissimo film, dove Marescotti interpretava il vescovo Germanius, l’attore raccontò un divertente aneddoto in un’intervista: “Io non ho mai parlato inglese, per esempio, non lo so neanche ora. Non l’ho mai studiato, non capisco nulla, però ho già fatto 7/8 film in inglese. Imparo le battute a memoria, non posso improvvisare perché se mi fanno improvvisare mi fermo, lì ho imparato la dizione. Mi ricordo quando ho fatto King Arthur, mi sforzavo di fare la dizione giusta. Al punto che Antoine Fuqua mi disse “Guarda, il tuo personaggio è comunque italiano, viene da Roma. Per cui devi mantenere questa cadenza italiana nella pronuncia”. E io gli risposi: “Dont vorri”. Perché io mi sforzavo di essere tanto preciso, tanto è vero che ho avuto complimenti sulla mia pronuncia inglese. Ma non capisco nulla lo stesso”.

A febbraio dello scorso anno aveva annunciato di voler “imitare” i passi di Jack Nicholson e di ritirarsi dalle scene come aveva fatto il suo modello, per dedicarsi completamente al Teatro Accademia Marescotti e formare nuove leve. A tal proposito, disse: “ringrazio la mia agente a Roma, Maria Vittoria Grimaudo, i giornalisti critici che mi hanno sempre trattato immeritatamente bene, tutti i produttori e registi nonché i molti colleghi attori e attrici coi quali ho avuto il piacere e l’onore di lavorare. Mi tengo solo la scuola TAM con 15-20 allievi ogni anno ai quali insegno recitazione”.

 

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