Lungotevere Testaccio
di Alex Tacchini
23 Marzo 2023 17:47
Marco Barnabino
Proprio vero che “il fotografo, come il filosofo, propone, suggerisce, stimola”: ottimo successo (anche) sul Lungotevere Testaccio, 10 di Roma, alla presentazione, sabato scorso 18 marzo, de “Lo specchio di Lilith”, l’ultima opera in ordine di tempo del fotografo professionista (e nostro collaboratore de ‘La Sesia’) Marco Barnabino insieme al collega Matteo Agarla, in cui la figura mitica di Lilith come simbolo di catarsi, è completato da commenti alle immagini a firma delle modelle coinvolte.
La poetica del volume è basata su emancipazione e fascino femminile, avviluppati meravigliosamente in un percorso estetico-esperienziale. Docente di Marketing e Comunicazione aziendale, Barnabino, classe 1969, che al vernissage presso la Libreria “L’Angolo dell’Avventura” della capitale ha proiettato una carrellata dei suoi scatti (anche di viaggio e street photography), si era imposto alla critica internazionale anche per il volume "Le Voyage d'Aphrodite - per una psico-filosofia dell'immagine" di cui curò il progetto artistico-fotografico con i testi di Roberta Di Nicola, edito da Mimesis Milano, Collana Scientifica Eterotopie. Vera e propria opera concettuale, nel quale una donna realizza un viaggio all’interno di sè stessa, non spaventa, ma affascina il fruitore, attraverso un viaggio che progressivamente fa combaciare il lettore con quello della protagonista: Afrodite non è infatti che l’archetipo dell’animo umano. Ne rappresenta la funzione trascendente, “traslando sul piano dell’immaginazione i sentimenti della funzione cosciente”. Parole e concetti sì importanti, preziosamente approfonditi in misura complementare e decisiva dagli scatti di questo artista vercellese, che non finisce di stupire per la profondità e leggerezza dell’insieme di immagini (in cui l’uso sapiente del “grigio Kodak” ne è ormai stabile ed illuminato paradigma) e che non si dimenticano certo facilmente. Le opere di Barnabino, attualmente vicepresidente del Panathlon Club di Vercelli, sono state - tra le altre - esposte a Cipro, Arles, Shanghai, Milano, Firenze e Cracovia. Nel 2013 ha fatto parte del progetto IPOP, attività collaterale della Mostra Guggenheim di Vercelli con “Gli anni Sessanta nelle Collezioni Guggenheim. Oltre l’informale, verso la Pop Art”.
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