Torino - Cinema
di Emanuele Olmo
19 Gennaio 2023 09:25
Lunedì 16 gennaio 2023, Torino ha potuto ospitare il Premio Oscar Kevin Spacey (“I soliti sospetti”, “American Beauty”). L’attore ha tenuto nell’Aula Tempio della Mole Antonelliana una masterclass dove, in dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, ha rievocato le tappe più importanti della propria carriera con i suoi numerosi personaggi che l’hanno contraddistinta e che, ormai, il pubblico conosce per nome: da Keyzer Söze a John Doe, passando per Jack Vincennes, Lester Burnham, Mel Profitt e Lex Luthor.
Al termine di essa, l’attore ha poi ricevuto come premio alla carriera la Stella della Mole, quale riconoscimento per “aver apportato, con la sua filmografia, un personale contributo estetico e autoriale allo sviluppo dell’arte drammatica”.
Spacey, durante la consegna, ne ha approfittato per togliersi il proverbiale “sassolino dalla scarpa”, rendendo ancor più chiara la sua situazione: “Ho avuto la fortuna di fare per 40 anni cinema, ricevendo in cambio solo gentilezza e apprezzamento. Oggi, premiando me, premiate tutte le persone che hanno reso possibile questa mia carriera. Il Museo del Cinema ha avuto le palle di invitarmi per ricevere questo premio. Quello che si vede nei media non è la vita vera, non mi sto riappropriando della vita pubblica perché non l’ho mai lasciata. Sarò grato per tutta la vita a Franco Nero per avermi fatto tornare sul set, per avermi offerto un film quando tutti gli altri avevano paura. Il ruolo non ha importanza, importante è il suo gesto, quello che ha fatto in un momento particolare per la mia vita. Mi ha chiamato e mi ha detto: “indipendentemente da tutto, voglio che tu sia nel film” e questo non solo come persona, ma come attore, ha significato moltissimo per me”, disse facendo riferimento al film “L’uomo che disegnò Dio”.
Le parole dell’attore fanno riferimento agli anni bui della sua carriera quando, il 29 ottobre 2017, a seguito del caso Harvey Weinstein, Kevin Spacey viene accusato di molestie sessuali da parte dell'attore Anthony Rapp per un fatto risalente al 1986, quando Spacey aveva 26 anni e Rapp solo 14. Seguirono poi altre otto accuse da parte di membri dello staff della serie “House of Cards”, dove l’attore vi era il protagonista e molti altri, nel corso degli anni a venire, si fecero avanti contro l’attore, portando le produzioni ad allontanare Spacey da ogni progetto. Nell’ottobre del 2022, la giuria di New York assolve Spacey, dichiarandolo innocente.
Il direttore del Museo Domenico De Gaetano, felice del premio, giorni prima della Masterclass dichiarò: “Kevin Spacey si è da sempre imposto sulle scene grazie alla sua straordinaria mimica e al sapiente uso dello sguardo, rendendo ogni personaggio ben più di una semplice performance. Con la sua abilità nel mostrare l’alienazione e la vulnerabilità di un uomo che affronta la crisi di mezz’età, la sua magistrale e indimenticabile interpretazione in American Beauty, venata di sottile malinconia, ha incarnato perfettamente il disincanto della classe media americana. Lo scorso anno aveva visitato il museo in forma privata – continua De Gaetano – ed era rimasto molto colpito dalle collezioni di precinema e dall’architettura della Mole Antonelliana. Adesso, tra tutte le città del mondo, ha scelto Torino per una masterclass. Non poteva farci regalo più grande”.
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