La riflessione
di Monsignor Sergio Salvini
21 Luglio 2021 14:15
La Chiesa celebra il 22 luglio la festa liturgica di Santa Maria Maddalena, istituita nel 2016 con un decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Un passaggio da memoria a festa avvenuto nel Giubileo della Misericordia su indicazione di Papa Francesco, che in passato ha definito la Santa discepola “a servizio della Chiesa nascente”.
Maddalena: io divenni Miriam.
Vercelli tra le tante attrazioni d’arte da scoprire, possiede il ciclo degli affreschi di Gaudenzio Ferrari, un valsesiano, ammirato come uno dei più grandi pittori italiani del Cinquecento, rimasto ai margini della storia rinascimentale.
Tra Prefettura e BiverBanca, in via San Cristoforo, è posizionata, come una preziosa perla incastonata tra due edifici… San Cristoforo, la Chiesa edificata nel XVI secolo e rimaneggiata durante il Settecento, denominata la Cappella Sistina di Vercelli.
Nel transetto destro, della chiesa, si trovano gli affreschi della Cappella della Maddalena eseguiti da Gaudenzio per incarico di Giovanni Angelo dei Corradi di Lignana e completati nel 1533. La parete affrescata narra le storie di Maria Maddalena; un angelo che regge una targa avverte il visitatore che le vicende raffigurate ricalcano il racconto agiografico contenuto nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Il Ferrari dimostra qui di aver meditato sul Trattato della pittura di Leonardo e di voler, almeno parzialmente, prendere le distanze dalla tradizionale impaginazione degli episodi di una storia svolta attraverso riquadri affiancati e sovrapposti, cosa che nel giudizio del grande pittore toscano era "opra da fuggire" a vantaggio della formula "un muro, uno spazio, una scena". Gaudenzio impagina le complesse vicende della vita della santa di Magdala, utilizzando quattro grandi riquadri che, canonicamente, devono essere osservati da sinistra a destra e dall'alto verso al basso; tuttavia, all'interno di tali riquadri si combinano tra loro, attraverso rimandi prospettici, eventi cronologicamente diversi, oppure si giustappongono alla scena principale altri episodi della vita della santa, visti come attraverso finestre che si aprono all'esterno.
Si mostrano in tal modo allo spettatore i seguenti episodi:
Da ultimo, un cartiglio del 1704 spiega il motivo per cui la figura dell'Ascensione, ma anche altre parti degli affreschi della cappella, presentano menomazioni di non poco conto: si tratta dei cannoneggiamenti subiti dalla chiesa nel corso dei conflitti bellici che avevano posto Vercelli sotto assedio. Saggia fu, per quel tempo, la decisione di non procedere a rifacimenti sconsiderati.
"Ciò che elegge l’affresco a poesia è la raffinatezza del colore ritmato su toni di grigi, in un’ampia gamma di vibrazioni madreperlacee". C’è un bellissimo passaggio di K.Gibran in Gesù Figlio dell’uomo, che riporto a chiusura di questo articolo.
E io gridai a lui e gli dissi: Maestro, vieni nella mia casa. Ho per te incenso da bruciare, e una bacinella d’argento per i tuoi piedi. Tu sei un estraneo ma non sei un estraneo. Ti supplico, vieni nella mia casa. Allora si alzò e mi guardò proprio come immagino che le stagioni dall’alto guardino verso il campo: sorrise. E ancora disse: Tutti gli uomini ti amano per loro stessi. E’ per te che io ti amo. Poi se ne andò.
Nessun altro uomo camminò mai come lui camminava. Era un soffio nato nel mio giardino, che alitava verso oriente?
O una tempesta, che avrebbe squassato sin dalle fondamenta tutte le cose? Non lo sapevo, allora, ma quel giorno il tramonto dei suoi occhi uccise in me il drago, e divenni una donna, io divenni Miriam, Miriam di Mijdel.
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