Inchiesta chiusa
25 Luglio 2025 11:30
Il treno che ha travolto gli operai
Prime reazioni alla conclusione delle indagini sulla strage di Brandizzo, avvenuta la notte tra il 30 e il il 31 agosto 2023, da parte della procura di Ivrea.
Sono indagate 21 persone, tra cui Gianpiero Strisciuglio, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Rfi: dovranno rispondere, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo aggravato e disastro ferroviario colposo. Sotto accusa, secondo la disciplina del decreto legislativo 231 del 2001, anche tre società: Rfi, Sigifer (la società per la quale lavoravano le vittime) e Clf di Bologna.
Quella tragica notte, un treno con i vagoni vuoti, da portare in riparazione a Torino, uccide cinque dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli: Kevin Laganà, 22 anni e Giuseppe Saverio Lombardo, 52, residenti a Vercelli; Michael Zanera, 34 anni di Borgo Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, residente a Borgo d’Ale; e Giuseppe Sorvillo, 43 anni, che abitava a Brandizzo.
"Accogliamo con soddisfazione la notizia della chiusura delle indagini sui fatti di Brandizzo – dichiara Giuseppe Manta, segretario generale FenealUil Piemonte – e siamo intenzionati a costituirci parte civile nel processo: è una vicenda incredibile, una strage inconcepibile con le tecnologie a disposizione. Chiediamo piena e rapida giustizia per i cinque operai edili travolti dal treno: è un dovere nei confronti dei familiari e nei confronti di tutti quei lavoratori che ancora oggi continuano a operare in condizioni in cui non vengono garantite salute e sicurezza".
Sul caso interviene l'avvocato Massimo Mussato, difensore di Andrea Girardin Gibin, il caposquadra sopravvissuto alla strage.. “La mole di atti di indagine è veramente enorme e vi è un costante incrocio di posizioni e di attribuzioni di responsabilità, distribuito tra molti indagati. La prima sensazione è tuttavia quella di soddisfazione nel constatare come la Procura abbia abbandonato l’ipotesi del dolo eventuale, per riportare l’attenzione relativa all’elemento soggettivo del reato nel suo alveo naturale della colpa".
E aggiunge: "Si tratterà di una difesa complessa e articolata su più fronti, sempre con il massimo rispetto che una tragedia come questa impone a tutti, ma parlare di dolo sembrava veramente del tutto inadeguato al caso di specie. Il mio assistito porterà avanti la sua difesa, con dignità e massima determinazione, come del resto ha già fatto nel lunghissimo interrogatorio a suo tempo già sostenuto, e lo farà nel rispetto assoluto della memoria dei suoi cinque compagni di lavoro, che sono venuti a mancare in questa tragedia, e delle loro famiglie” .
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