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Inchiesta chiusa

Strage di Brandizzo: la FenealUil vuole costituirsi parte civile

Mussato, avvocato del caposquadra: "Difesa nel rispetto assoluto della memoria dei colleghi"

Treno Brandizzo

Il treno che ha travolto gli operai

Prime reazioni alla conclusione delle indagini sulla strage di Brandizzo, avvenuta la notte tra il 30 e il il 31 agosto 2023, da parte della procura di Ivrea. 

Sono indagate 21 persone, tra cui Gianpiero Strisciuglio, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Rfi: dovranno rispondere, a vario titolo, di omicidio colposo plurimo aggravato e disastro ferroviario colposo. Sotto accusa, secondo la disciplina del decreto legislativo 231 del 2001, anche tre società: Rfi, Sigifer (la società per la quale lavoravano le vittime) e Clf di Bologna.

Quella tragica notte, un treno con i vagoni vuoti, da portare in riparazione a Torino, uccide cinque dipendenti della Sigifer di Borgo Vercelli: Kevin Laganà, 22 anni e Giuseppe Saverio Lombardo, 52, residenti a Vercelli; Michael Zanera, 34 anni di Borgo Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, residente a Borgo d’Ale; e Giuseppe Sorvillo, 43 anni, che abitava a Brandizzo.

"Accogliamo con soddisfazione la notizia della chiusura delle indagini sui fatti di Brandizzo – dichiara Giuseppe Manta, segretario generale FenealUil Piemonte – e siamo intenzionati a costituirci parte civile nel processo: è una vicenda incredibile, una strage inconcepibile con le tecnologie a disposizione. Chiediamo piena e rapida giustizia per i cinque operai edili travolti dal treno: è un dovere nei confronti dei familiari e nei confronti di tutti quei lavoratori che ancora oggi continuano a operare in condizioni in cui non vengono garantite salute e sicurezza".

Sul caso interviene l'avvocato Massimo Mussato, difensore di Andrea Girardin Gibin, il caposquadra sopravvissuto alla strage.. “La mole di atti di indagine è veramente enorme e vi è un costante incrocio di posizioni e di attribuzioni di responsabilità, distribuito tra molti indagati. La prima sensazione è tuttavia quella di soddisfazione nel constatare come la Procura abbia abbandonato l’ipotesi del dolo eventuale, per riportare l’attenzione relativa all’elemento soggettivo del reato nel suo alveo naturale della colpa".

E aggiunge: "Si tratterà di una difesa complessa e articolata su più fronti, sempre con il massimo rispetto che una tragedia come questa impone a tutti, ma parlare di dolo sembrava veramente del tutto inadeguato al caso di specie. Il mio assistito porterà avanti la sua difesa, con dignità e massima determinazione, come del resto ha già fatto nel lunghissimo interrogatorio a suo tempo già sostenuto, e lo farà nel rispetto assoluto della memoria dei suoi cinque compagni di lavoro, che sono venuti a mancare in questa tragedia, e delle loro famiglie” .

 

 

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