Sappe
di Redazione La Sesia
13 Marzo 2025 16:36
Torino: detenuto aggredisce agente in carcere durante la celebrazione della messa.
"È talmente alto il senso di impunità di alcuni detenuti che non si fanno problemi ad aggredire i poliziotti penitenziari anche nelle situazioni che dovrebbero essere più tranquille, ovvero durante la celebrazione della Santa messa in carcere!”. E’ sconfortato Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), nel dare la notizia dell’ultimo grave evento critico nella struttura di via Maria Adelaide Aglietta, a Torino.
“Intorno alle 10,20, nella Casa circondariale torinese, abbiamo avuto l’ennesima aggressione verso il personale di polizia penitenziaria da parte di un detenuto di nazionalità nigeriana con problemi psichiatrici. Un agente ha ricevuto da parte del ristretto un violento pugno sul naso. La circostanza è sorta durante la celebrazione della messa all'interno dell'istituto penitenziario. Il detenuto in questione nel mezzo della celebrazione ha abbandonato la chiesa. Il poliziotto accorreva verso il ristretto facendogli presente che doveva attendere la fine della funzione. Il ristretto non sentendo ragioni ha colpito con pugno l'agente. Al momento il poliziotto è in osservazione presso il nosocomio e siamo in attesa dell’esito del risultato della Tac”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda che ''sono mesi e mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo operatore delle forze dell'ordine e del soccorso pubblico. Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative del passato che non ci tutelano, di leggi troppo blande per chi delinque, come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri. Dimenticando l'infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in uniforme compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno. Rivendichiamo tutele e garanzie funzionali, nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser su tutti, nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali”.
“Ditemi voi se è normale un Paese nel quale un detenuto non si fa scrupoli di alcun tipo ad aggredire dei poliziotti. Ma ci rendiamo conto? A questo senso di impunità, di cui larga parte della frangia violenta della popolazione detenuta è convinta di godere, devono assolutamente corrispondere provvedimenti penali e disciplinari efficaci, anche prevedendo di destinare carceri dismesse come l’Asinara e Pianosa per contenere quei ristretti che si rendono protagonisti di gravi eventi critici durante la detenzione”, conclude Capece.
Copyright © 2020 FONDAZIONE LA SESIA via Quintino Sella 30, 13100 Vercelli Reg. Imprese VC C.F. 00146700026 - P.IVA IT 00146700026 - R.E.A. VC44243
Powered by Miles 33
Commenti
Condividi le tue opinioni su La Sesia