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Divieto di avvicinamento: la polizia utilizza il braccialetto elettronico
I casi più rilevanti degli ultimi due mesi
di Redazione La Sesia
15 Gennaio 2025 11:23
La Polizia di Novara ha eseguito sei misure cautelari di divieto di avvicinamento con l’utilizzo dei dispositivi di controllo elettronico.
Nel giro degli ultimi due mesi la II sezione della Squadra Mobile della Questura di Novara, che si occupa di reati contro la persona, in danno ai minori e reati sessuali, ha eseguito sei misure cautelari emesse dall’Autorità Giudiziaria, avendone riscontrato le esigenze cautelari, a seguito di attività d’indagine scaturite da segnalazioni provenienti dall’Ufficio Denunce o da richieste di intervento al 112. Ecco i più rilevanti:
Il 19 novembre la Squadra Volante ha denunciato a piede libero un ragazzo con patologia psichiatrica per il reato di maltrattamenti in famiglia iniziati dall’anno 2008 ai danni del padre. A seguito dei dovuti accertamenti, il figlio è stato inserito una struttura riabilitativa per provvedere al meglio alle sue esigenze mentre, per mettere in sicurezza il padre, è stato applicato un dispositivo elettronico per assicurare una distanza minima dal figlio.
In un secondo caso una donna pakistana in regola sul territorio ha chiesto il ricongiungimento familiare con il marito connazionale. Questi, una volta giunto in Italia nel mese di agosto, avrebbe iniziato a porre in essere condotte maltrattanti consistenti in minacce di morte e violenze fisiche arrivando anche ad appostarsi fuori dal palazzo della Prefettura dove lei si era recata per una pratica di immigrazione.
Il 28 novembre, invece, una donna ha denunciato l’ex compagno, nonché ex datore di lavoro per atti persecutori, in quanto questi, non accettando la fine della loro relazione, si sarebbe presentato sotto l’abitazione, seguendola e contattandola telefonicamente facendo anche capire che sapesse dove e con chi si trovasse.
In un altro caso un uomo ha denunciato una ex amante la quale, dopo aver tentato di chiudere con lui, avrebbe iniziato a molestarlo, inviando fotografie di nudo e seguendo la moglie e i suoi familiari sui social, a minacciarlo di morte e di diffusione di video alcuni sessualmente espliciti, arrivando a presentarsi sotto casa di lui insieme ad alcuni amici per cercare un confronto fisico.
In tutti questi ed altri casi, per assicurare la sicurezza delle parti offese, ai presunti autori di reato è stato applicato il braccialetto elettronico, sistema che permette alla parte offesa e alle forze dell’ordine di sapere immediatamente se il divieto di avvicinamento venga violato.
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