questura
26 Aprile 2024 20:47
La notte del 21 aprile scorso, la Squadra Volante della Questura di Vercelli ha arrestato un uomo di origine peruviana per resistenza a pubblico ufficiale, deferendolo a piede libero all’ Autorità giudiziaria per lesioni personali aggravate, rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale e di sottoporsi al test etilometrico.
I fatti.
Poco dopo la mezzanotte di domenica 21 aprile, la Sala Operativa della Questura di Vercelli riceveva una segnalazione di incidente stradale, tra due veicoli, in Corso Marcello Prestinari. Le volanti intervenute sul posto, nel ricostruire la dinamica dell’incidente, constatavano fin da subito lo stato di agitazione e alterazione psico-fisica di uno dei due conducenti. Il giovane, un ventiquattrenne residente a Villarboit, si dimostrava aggressivo e non collaborativo per tutta la durata dell’intervento, nel tentativo di eludere il controllo, proferendo ingiurie e gravi minacce in direzione degli operatori, rifiutandosi di farsi identificare e di sottoporsi al test alcolemico, resosi necessario per il suo manifesto stato di ubriachezza. Al fine di procedere alla sua compiuta identificazione e ai necessari approfondimenti, l' uomo veniva trasportato presso gli uffici della Questura. Durante le fasi di messa in sicurezza e di collocamento nell’ autovettura di servizio, lo stesso cercava di divincolarsi, sbracciando energicamente e tirando alcuni calci verso gli operatori, colpendone uno e procurandogli così una lieve lesione personale.
Presso i locali dell’ U.P.G.S.P., persisteva nella sua condotta antisociale, proferendo ripetute minacce e cercando di colpire gli agenti, nonché di compiere impulsivi gesti autolesionisti. Per tali condotte, l' uomo veniva tratto in stato di arresto e associato, su disposizione del P.M. di turno, agli arresti domiciliari in un luogo idoneo, in attesa dell’udienza di convalida, al cui esito gli veniva applicata la misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Di conseguenza, nei giorni successivi, la Divisione Anticrimine della Questura di Vercelli adottava nei suoi confronti la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel Comune di Vercelli per due anni, in considerazione dell’accaduto e della pericolosità sociale, già gravato da altri precedenti di polizia.
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