L'intervento
di Mattia Mortarotti
12 Maggio 2021 10:54
Avevano raggirato un anziano con la cosiddetta “truffa dello specchietto” facendosi prima consegnare 500 euro, per poi accompagnare la vittima a casa per ottenere altro denaro necessario, secondo loro, alla riparazione del danno. Fortunatamente la scena è stata vista da alcuni agenti della squadra Mobile che, insospettiti, hanno approfondito la situazione, rendendosi conto che si trattasse di una truffa. Per questo due giovani, un uomo di 19 anni e una donna di 20 sono stati denunciati per truffa aggravata.
La vicenda: nella serata di ieri, martedì 11 maggio, intorno alle 23, un equipaggio della squadra Mobile, impegnato in un servizio di prevenzione finalizzato al contrasto dei reati contro il patrimonio ed in particolar modo delle truffe ad anziani, nota un anziano ed un giovane intenti a discutere. Insospettiti, i poliziotti, raggiungono i due uomini chiedendo loro cosa stesse avvenendo e, immediatamente, l’anziano afferma di aver urtato con la propria vettura quella del giovane e per questo motivo stava salendo in casa sua a prendere il denaro necessario alla riparazione del danno. Gli agenti intuiscono immediatamente che si stava consumando cosiddetta “truffa dello specchietto”, motivo per il quale fermavano il giovane il quale dichiarava di essere arrivato a Vercelli con la convivente e il loro figlio di 4 anni.
Accompagnati in Questura, gli appurano che i due malviventi avevano già accompagnato l’anziano in un istituto di credito cittadino dove l’uomo aveva prelevato e consegnato loro 500 euro e che, non contenti, lo stavano accompagnando alla sua abitazione al fine di trovare altro denaro necessario, secondo loro, alla riparazione del danno.
L’esecuzione delle perquisizioni eseguite a carico dei due giovani consente di rinvenire e sequestrare, addosso al ragazzo, la somma di denaro che l’anziano aveva consegnato ai giovani. I due, un uomo diciannovenne ed una donna ventenne, italiani senza fissa dimora, vengono quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa aggravata. Inoltre nei loro confronti è stata adottata la misura di prevenzione personale del foglio di via obbligatorio, impedendo loro di fare ritorno in provincia per tre anni.
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