Tribunale
di Alessandro Di Lauro
22 Aprile 2021 10:41
Il tribunale di Vercelli (foto Gian Luca Marino)
Prima lo schiaffo poi la confessione: “Se avessi trovato l’acido in casa lo avrei usato”.
Si apre così l’udienza del processo a carico di C. S., accusato di maltrattamenti contro i famigliari, svoltasi mercoledì 21 aprile al Tribunale di Vercelli. Davanti al collegio giudicante presieduto da Enrica Bertolotto sono sfilati i primi testimoni, la moglie e i due figli dell’uomo difeso dall’avvocato Marco Materi in sostituzione dell’avvocato Davide Balzaretti. "Era diventato geloso di un amico di famiglia – ha spiegato la donna – era fissato con il fatto che rimanessi sempre online sul telefono, aveva un comportamento quasi morboso. Dopo l’ennesimo litigio mi ha tirato uno schiaffo ma a volte è capitato che fossi io a spintonarlo. È stata la sorella a mettergli la pulce nell’orecchio sul fatto che io potessi avere un amante. Una mattina mi ha confessato, dopo una notte passata a tormentarsi per la gelosia, che avrebbe utilizzato l’acido se lo avesse trovato in casa. Ho deciso di trasferirmi da mio figlio per far calmare le acque”.
Una situazione figlia anche del periodo di lockdown tanto che, come ha precisato la donna, nell’ultimo periodo il quadro è decisamente migliorato: “Ci siamo rivisti e sentiti, è cambiato e si è fatto aiutare. Siamo sempre stati una coppia normale e lui non aveva mai mostrato segni di aggressività”. Una versione confermata poi anche dai due figli, i quali nella testimonianza hanno ripetuto a più riprese come l’uomo sia stato un ottimo padre. A dimostrazione di questo riavvicinamento familiare, la moglie ha rinunciato al risarcimento danni chiesto precedentemente nei confronti del marito.
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