Torino
29 Giugno 2021 10:21
Traffico internazionale di rifiuti metallici ed emissione e utilizzo di documenti attestanti operazioni inesistenti. Con questa accusa la Guardia di finanza di Torino ha arrestato 7 persone (una ai domiciliari). È in corso anche il sequestro preventivo di un’azienda operante nel settore del commercio di metalli ferrosi nonché di beni per oltre 43 milioni di euro, tra cui disponibilità finanziarie, immobili e quote societarie riconducibili agli indagati.
L'operazione Ferramiù - diretta dalla Procura della Repubblica di Torino - è lo sviluppo operativo di ulteriori approfondimenti investigativi, condotti dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria Torino successivamente agli arresti eseguiti nel marzo scorso a carico di 15 soggetti e ai sequestri disposti per oltre 130 milioni di euro, con l’effettuazione di perquisizioni e acquisizioni documentali presso decine di aziende in Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Molise e Campania e il coinvolgimento di società con sedi in Paesi dell’est Europa.
Le indagini hanno consentito di individuare un’ulteriore società lombarda che predisponeva la “copertura” documentale e contabile dei rifiuti metallici illecitamente reperiti sul territorio nazionale, attestandone falsamente la regolarità secondo i requisiti richiesti dalla normativa dell’Unione europea. Successivamente, tali rifiuti venivano consegnati a fonderie o altre società commerciali del settore per essere reimmessi nel circuito produttivo.
La complessiva azione investigativa ha consentito all’Autorità giudiziaria, sino ad oggi, di disporre 22 misure cautelari personali e sequestri di beni, ai fini di confisca, per oltre 176 milioni di euro, tra cui 2 aziende (in Piemonte e in Lombardia).
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